Foligno, famiglia intossicata dal monossido, tra i soccorritori il cavaliere di Quintana Mirco Valentini

Foligno, famiglia intossicata dal monossido, tra i soccorritori il cavaliere di Quintana Mirco Valentini
di Giovanni Camirri
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Sabato 13 Gennaio 2018, 18:43
FOLIGNO - Famiglia intossicata dal monossido, tra i primi ad intervenire il cavaliere di Quintana Mirco Valentini. «Ho sentito quella mamma urlare e chiedere aiuto - racconta a Il Messaggero- e ho pensato ad una aggressioni. Sono sceso in strada insieme ad altri vicini. Poi abbiamo capito cosa era accaduto». Intanto dopo una notte in camera iperbarica a Fano il papà e i due figlioletti sono stati riportati a Foligno.E’ stato un intervento corale, quello che ha portato a strappare dal rischio morte, un papà e i suoi due figlioletti, una bimba di 5 anni e un maschietto di appena un anno - la famiglia è di origine nigeriana - intossicati dal monossido di carbonio all’interno di una abitazione del centro storico di Foligno. La mamma e moglie, che al momento dei fatti non si trovava in casa, è stata la prima ad intervenire e a far scattare i soccorsi. Dalle case, la zona è quella di via del Reclusorio, vicine, richiamati dalle urla della donna che chiedeva aiuto sono arrivate più di 20 persone. Tra loro lo storico uomo di Quintana, Mirco Valentini. «Ero in casa - ha raccontato a Il Messaggero - e come altri residenti ho sentito le urla di una donna che chiedeva aiuto. Mi sono precipitato in strada temendo un’aggressione e poco sono arrivati 118, vigili del fuoco e carabinieri del Radiomobile. Solo più tardi abbiamo appreso tutti ciò che era accaduto e cioè l’intossicazione». Il papà e i due figlioletti sono stati trasferiti d’urgenza all’ospedale San Giovanni Battista e poi, una volta stabilizzati, condotti a Fano - e non a Cesena come invece si era appreso in prima battuta - per una seduta in camera iperbarica. Ieri mattina sono tornati a Foligno. L’uomo in medicina e i bimbi in pediatria. Le loro condizioni vengono monitorate dai sanitari che li hanno presi in cura scongiurando esiti ben più gravi di quelli effettivamente registrati. A generare il monossido è stato un braciere alimentato a carbonella trovato nell’abitazione.
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