Libera Lex/I voli fantasma
dell’aeroporto di Sant’Egidio

Libera Lex/I voli fantasma dell’aeroporto di Sant’Egidio
di Giuseppe Caforio
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Sabato 22 Luglio 2017, 18:28
PERUGIA - Correva il 23 giugno 2017 quando, come un fulmine a ciel sereno, veniva indetta dai vertici dell’aeroporto una conferenza stampa in pompa magna presso la Presidenza della Giunta Regionale, con la stessa Presidente Marini e altre autorità, per annunciare che dal 15 luglio ben due compagnie avrebbero avviato i voli per mezzo mondo da Perugia. Addirittura, Sant’Egidio, sarebbe diventato la base operativa principale della compagnia maltese Flyvolare.

pato anche che a stretto giro ci sarebbe stata una ulteriore conferenza stampa delle compagnie aeree nella quale sarebbero stati forniti i dettagli e i costi dei tantissimi voli annunciati che andavano da Lamezia Terme, Brindisi, Palermo, Milano, Amsterdam e tanti altri. Ahime il 15 luglio è passato e dei voli non c’è stato alcuna notizia e, fatto ancor più grave, il sito della compagnia Flyvolare è ancora in costruzione e null’altro dice. Per altro, andando semplicemente su Internet si scopre che anche il nome di questa compagnia ha dei problemi, atteso che esiste già un’altra compagnia di ben altra consistenza che si chiama nello stesso modo ed ha sede in Messico. Ma questo è l’ultimo dei problemi.

Non può suscitare sorpresa e imbarazzo che i vertici istituzionali della Regione e delle società coinvolte abbiano presentato e dichiarato l’avvio di voli così importanti evidentemente affidandosi a parole e non a contratti o atti che avessero un minimo di fondatezza. Da queste pagine erano stati sollevati dubbi fin da subito perchè bastava fare un giro sul solito Internet per rendersi conto che qualcosa non tornava, oltre all’intempestività di far partire un programma corposo di nuovi voli a metà dell’estate con le ferie già programmate da parte dei più. Ma come tutti coloro che desiderano ardentemente qualcosa preferiscono glissare su tutto ciò che appare anomalo, si è sperato che ogni perplessità si sarebbe sciolta da lì a pochi giorni con le conferme sugli agognati voli. Così non è stato. L’aeroporto di Perugia è voluto da tutta la comunità umbra alla quale è costato tantissimo, circa cinquanta milioni di euro solo per il suo rifacimento e mediamente un milione l’anno per ripianare i debiti. Già questo obbliga gli stessi vertici istituzionali presenti alla Conferenza stampa del 23 giugno scorso a dare delle spiegazioni e ad assumere ogni consequenziale provvedimento.

Vi è un principio generale che è quello di responsabilità, poco usato in Italia, che impone l’obbligo a chi ricopre determinate cariche di metterci la faccia, di essere trasparente, e, se sbaglia, di assumersi ogni onere fino a quello estremo di rimettere il proprio mandato. Se qualcuno ha sbagliato, dovrà essere individuato e allontanato. L’auspicio è che in questa triste storia vi sia soltanto un differimento dei tempi e qualche incomprensione e che quindi a stretto giro quanto annunciato e promesso possa trovare puntuale conferma. Ma se così non fosse, allora con coerenza e dignità i responsabili di questo bluff devono avere il coraggio di trarre le dovute conseguenze. Quando si rappresentano interessi pubblici, diversamente da quando si agisce privatamente, il rigore deve essere massimo.
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