Matteo Falcinelli, gli Stati Uniti gli revocano il visto. E lui non torna a casa, lo studente stava ultimando i bagagli

Il disco rosso comunicato dall’ambasciata. Il documento è indispensabile per tornare in Usa, come deciso dal giudice

Matteo Falcinelli, gli Stati Uniti gli revocano il visto. E lui non torna a casa, lo studente stava ultimando i bagagli
di Ilaria Bosi
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Giovedì 16 Maggio 2024, 01:11

Il Dipartimento di Stato Americano ha revocato il visto di ingresso negli Usa a Matteo Falcinelli, lo studente spoletino legato e malmenato dalla polizia di Miami il 25 febbraio scorso, durante l’arresto. Il disco rosso è arrivato ieri, quando il giovane, con i biglietti aerei già pronti per rientrare temporaneamente in Italia e gli ultimi bagagli da sistemare, ha ricevuto una telefonata dall’Ambasciata americana a Roma, che gli ha comunicato la revoca del visto da parte del Dipartimento di Stato Americano. Se si tratti di un pasticcio burocratico o se ci sia dell’altro è presto per dirlo. Fatto sta che la comunicazione ha letteralmente spiazzato Falcinelli e sua madre Vlasta, che sarebbero dovuti rientrare a Roma venerdì.

Falcinelli e la revoca del visto

La revoca del visto, infatti, con tutte le incognite che questo comporta, contrasta fortemente con il permesso temporaneo concesso dal giudice, che ha autorizzato lo studente a rientrare in Italia, a patto che torni in Florida entro il primo luglio.

Per tornare in America, tuttavia, è necessario il visto, che in seconda battuta potrebbe essergli negato o comunque rilasciato attraverso una procedura che richiede tempi lunghi. Una situazione che sta mobilitando, insieme a Matteo e alla mamma, anche il Consolato e la Farnesina, subito allertati e in contatto con l’avvocato Francesco Maresca per capire il percorso da seguire. «Poco fa - ha detto intorno alle 19 di ieri (ora italiana) Vlasta Studenikova - è accaduto inaspettatamente un imprevisto. Dopo aver prenotato i voli che ci avrebbero riportato in Italia venerdì dopo diversi scali e mentre stavamo terminando velocemente la preparazione dei bagagli, visto che la partenza della prima tratta era imminente, è arrivata a Matteo questa telefonata». Una doccia gelata. «Il visto è revocato e, pertanto, se Matteo dovesse uscire dagli Stati Uniti non potrebbe più rientrare». Un percorso in salita. «Dovrà richiedere un nuovo visto e le possibilità sono due: che gli venga negato o che gli venga concesso in tempi non compatibili con l’ordine del giudice, in base al quale Matteo ha l’obbligo della Corte di rientrare negli Stati Uniti entro e non oltre il 1 luglio. Se non rispettasse questo termine commetterebbe una violazione».

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«Processo criminale»

Una situazione complicata, se è vero che l’inottemperanza farebbe decadere il PTI (il programma rieducativo di sei mesi disposto dal giudice, ndr) e per Falcinelli si aprirebbe la strada del «processo criminale», il processo vero e proprio, che il giudice gli aveva risparmiato, verosimilmente considerando la tenuità dei fatti che gli venivano contestati e per i quali era stato arrestato con modalità violente. «Purtroppo - dice Vlasta - non capiamo al momento come mai non ci sia il coordinamento e la connessione tra queste due cose: da una parte Matteo che ha obbligo di rispettare l'ordine della corte e rientrare entro il 1 luglio 2024 e dall'altra parte il Dipartimento di Stato Americano che gli revoca il visto senza alcuna certezza che gliene venga rilasciato uno nuovo e nei termini che gli permettano di rispettare l'ordine della corte». Una situazione che potrebbe rendere necessaria la richiesta di un «parole», così si chiama il permesso straordinario che viene concesso proprio in casi come questo. 

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