di 53 anni Sandro Bellini.
L'uomo era accusato di omicidio volontario premeditato,occultamento di cadavere e incendio, quest'ultimo reato
riqualificato dal giudice in danneggiamento. Il pm Tullio Cicoria stamani aveva chiesto nei confronti dell'imputato, presente in aula al momento della lettura della sentenza, la condanna a 30 anni, con isolamento diurno per un
anno.
Soddisfazione per la pena inflitta, al termine dell'udienza, è stata espressa dall'avvocato Renato Chiaranti, legale di
Claudia Bellini, la sorella della vittima, che oltre al risarcimento del danno in sede civile, ha ottenuto il riconoscimento di una provvisionale di 100 mila euro.
«Sono contenta che sia fatta giustizia - ha detto la donna - anche se mio fratello non c'è più. Manca a noi e manca a tanti. Halan non solo ha rovinato due famiglie, ma anche la sua vita. Quando uscirà dal carcere sarà ormai anziano».
«Speravamo nel riconoscimento almeno delle attenuanti, oltre che dell'esclusione delle aggravanti della premeditazione e dei futili motivi» è invece il commento dei difensori dell'ucraino,
Francesco Mattiangeli e Bruno Capaldini, che annunciano che presenteranno appello. Tra le aggravanti contestate il giudice ha infatti escluso solo quella della crudeltà. Halan ha inoltre sempre sostenuto di non essere lui l'autore materiale del delitto.
Sandro Bellini era scomparso il 18 maggio scorso, quanto la sua auto era stata ritrovata bruciata nella campagne di Marmore. Undici giorni dopo i carabinieri avevano arrestato l'ucraino, ex compagno di una donna frequentata da Bellini. Contestualmente, nelle acque del Velino, era stato ritrovato il corpo del 53enne.
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