I 90 anni di Remo Venturi, l'Umbria
festeggia la leggenda del motociclismo

Remo Venturi festeggiato nel 1957 dal sindaco di Spoleto Gianni Toscano dopo la vittoria del Giro motociclistico d'Italia.
di Antonella Manni
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Giovedì 20 Aprile 2017, 19:36
SPOLETO - Quando Remo Venturi, nel 1957, fu incoronato vincitore assoluto del Giro motociclistico d’Italia, a Spoleto (sua città natale) venne accolto dal sindaco Gianni Toscano e da un caloroso corteo di concittadini. I festeggiamenti di allora sono rimasti impressi in una foto in bianco e nero conservata tra gli appunti del cronista Antonio Busetti. Ma da allora i successi di Venturi si sono moltiplicati e per i suoi 90 anni, venerdì 21 aprile alle 17.30, la Federazione italiana motociclistica festeggerà ancora una volta il grande campione, questa volta a Perugia nella sede del Coni in Via Martiri dei Lager.
"Tutti gli sportivi - si annuncia - sono invitati a partecipare per rendere omaggio ad un figlio dell’Umbria, che ha portato il nome della nostra regione nel mondo a conferma della sua grandezza pur concentrata in una piccola estensione territoriale. Si ricorda ai più giovani che lo spoletino Remo Venturi è stato un grande campione degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso alla guida di moto dai marchi prestigiosi quali Morini, Mondial, MV Agusta, Bianchi, Benelli e Gilera (in ordine cronologico). Vincitore assoluto della gara Milano-Taranto del 1954 con una moto Mondial 175 cc. Vincitore assoluto del Giro Motociclistico d’Italia nel 1957 con una moto MV Agusta 175 cc. Vice campione del mondo nel 1959 e nel 1960 con una moto MV Agusta 500 cc. Campione d’Italia nel 1953 con Mondial 125 cc, nel 1959/1960/1962 con MV Agusta 500 cc, nel 1964 con Bianchi 500 cc. Uno dei suoi traguardi più prestigiosi, quello dei 90 anni, lo vede ancora in gamba pronto a salire in moto per rievocazioni storiche sia in Italia (ASI Motor show all’Autodromo di Varano dei Melegari) che all’estero, dove è accolto sempre con grande affetto e rispetto e festeggiato da tutti, poiché Remo Venturi è prima di tutto un campione come uomo e questo gli ha permesso di diventarlo anche nello sport".
 
 
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