Alejo Ezequila Quiroga, 30 anni, argentino, ma italiano di adozione, e barman professionista, ha letto la notizia e ha deciso di raggiungere quel collega di Terni. «Sinceramente quando sono venuto a conoscenza dell’accaduto sono rimasto davvero male e ho deciso che appena il lavoro me lo avrebbe consentito sarei arrivato a Terni a conoscere Fabio e così ho fatto – spiega Alejo – ho saputo che il suo sogno è diventare barman di livello e quindi sono giunto in città per mettere al suo servizio tutte le mie competenze. Gli ho insegnato qualche cocktail speciale e qualche trucco del mestiere e lui ha recepito tutto». Alejo Ezequila Quiroga ha lavorato in Inghilterra, in hotel cinque stelle, e ha collaborato per anni con lo chef scozzese Gordon Ramsay noto anche come conduttore di programmi televisivi dedicati alla cucina. Nel suo curriculum c’è anche l’esperienza al caffè storico “Roma” di Alassio, quello del Muretto. Attualmente è responsabile di una struttura Graft dove si occupa di Mixologia, una sorta di gastronomia liquida, che mette insieme sciroppi, liquori e cockatil. «Fabio è davvero un ragazzo speciale, pieno di passione per il suo lavoro – aggiunge Alejo – a lui l’Accademia del bar di Bologna ha regalato l’attrezzatura base del barman professionista e un fascicolo del corso di base dimostrando di credere in lui».
Fabio, che ormai è il barista più famoso di Terni, è rimasto entusiasta del suo collega-barman argentino. «Alejo è un fenomeno. Ha dei tatuaggi stupendi cosi come gli orecchini. E poi ha una grande professionalità – spiega Fabio – mi ha insegnato tanti trucchi che ora metterò in campo, al servizio dei clienti. La sua conoscenza mi riempie di orgoglio». Sulle pagine dei giornali e sulle televisioni è finita, suo malgrado, anche la pasticceria Carletti di via Lungonera. «L’arrivo a Terni di Alejo chiude definitivamente una triste vicenda – dice Ubaldo Carletti, proprietario della pasticceria – Fabio è parte della nostra famiglia. Dal giorno che è arrivata quella assurda richiesta abbiamo deciso di spostarlo proprio al bancone anche perché i clienti, quelli veri, vogliono lui ma noi non avevamo alcun dubbio. Fabio è davvero unico».
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