L'ex guardia forestale di Marsciano non era in aula alla lettura del dispositivo, ed è stato aggiornato dai suoi avvocati. La procura generale aveva chiesto 24 anni di carcere per Bindella. Quando scomparve, Sonia Marra studiava per diventare tecnico di laboratorio biomedico. A dare l'allarme furono i familiari. Gli investigatori risalirono a Bindella (arrestato e poi rimesso in libertà dopo pochi giorni) esaminando i tabulati telefonici della giovane. Dagli accertamenti emerse poi che entrambi frequentavano gli stessi ambienti. L'accusa ha inoltre ipotizzato che tra i due ci fosse stato un legame sentimentale e che Sonia potesse addirittura essere rimasta incinta: legame e ipotesi che però l'indagato ha negato parlando di «semplice amicizia».
«È una pronuncia - ha detto l'avvocato Egidi all'ANSA - che fa giustizia perché nei confronti del nostro assistito non sono emersi indizi di alcun tipo dall'indagine. Quando gli abbiamo comunicato la conferma dell'assoluzione si è mostrato contento come può essere una persona che esce da un incubo durato 13 anni».
Presenti in aula, come sempre in questa lunghissima e tristissima vicenda giudiziaria, i familiari di Sonia: i genitori, la sorella e il fratello. Per loro si tratta di un altro amarrissmo boccone da mandare giù, perché a 13 anni dalla scomparsa di Sonia (che è stata dichiarata morta proprio perché mai ritrovata) non riescono ancora a soddisfare il diritto legittimo di sapere cosa sia successo a Sonia e chi sia stato a farle del male. Un giallo dunque destinato ad allungarsi, probabilmente a rimanere tale.
Altrettanto probabile, infine, il ricorso da parte della pubblica accusa in Cassazione.
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