con un sogno a lungo termine, chiamato Olimpiadi. Dopo l’en plain ai campionati tricolori, agli Europei di Tbilisi
Foconi ha steccato la gara individuale. Ma era anche stanco. «Quattro gare in una settimana - spiega - sono impegnative. Forse avrei dovuto dosare meglio le forze. Mi servirà di esperienza». Ma le sue medaglie hanno suscitato l’entusiasmo dei dirigenti del Circolo scherma Terni. Lì, al ritorno gli hanno riservato un’accoglienza calorosa. «Tutti – racconta - mi hanno fatto i complimenti. Una grande gioia per me, ma anche per tutto il circolo scherma, che è una grande famiglia».
Foconi sembra non volersi fermare più. Sa bene quali obiettivi si pone, partendo dai tanti progressi fatti sia sul piano atletico che su quello mentale. «Sul piano atletico – spiega – sono migliorato molto grazie anche al mio preparatore atletico Walter Cutri ed al mio maestro Filippo Romagnoli (anche lui, ternano ndr). La mia fisicità rende parecchio, in pedana». Ma importanti sono stati anche i progressi sul piano del carattere, grazie al lavoro di un mental coach. «Sì, Filippo Fanin. Anche lui è importante, per me. Ma oltre a chi mi segue ogni giorno ed all’Aeronautica militare, devo ringraziare molto anche il Circolo scherma Terni». La sua casa. La sua culla sportiva. Lì è cresciuto. Sin da quando da bambino impugnò un fioretto per cercare fortuna nella sua stessa città in una disciplina che gli ha regalato una dimensione e tante ambizioni dopo tanta gavetta. Nel circolo ternano,
Foconi è un punto di riferimento per i più giovani e per i più piccoli, che spesso si allenano con lui. «Sì, è vero. Qualche volta tirano loro con me, qualche volta sono io a chiamarli in pedana. Ci aiutiamo a vicenda». E’ anche convinto che tra questi giovani ce ne siano tanti in grado pure, un giorno, i raccogliere la sua eredità sportiva: «Vedo la voglia di arrivare, la determinazione, ma allo stesso tempo lo spirito di chi si diverte praticando scherma». Ora c’è il ritiro pre-mondiale con la Nazionale. Poi, concentrazione ai mondiali di Lipsia, a fine luglio. E più avanti ancora, ci sono le Olimpiadi. «Io intanto sono qui – dice – e la convocazione ai prossimi Mondiali me la sono guadagnata, ai Giochi olimpici, mancano tre anni. Il percorso è lungo ma voglio vincere pure lì>
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