Terni, insulti ai tre poliziotti che gli chiedono i documenti: a processo il giocatore rossoverde Salim Diakité

L'episodio durante un controllo della polfer alla stazione

Terni, insulti ai tre poliziotti che gli chiedono i documenti: a processo il giocatore rossoverde Salim Diakité
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 10 Novembre 2023, 07:44

TERNI - Reagisce male al controllo dei documenti da parte di tre poliziotti alla stazione ferroviaria. Oltre alle minacce e ai gesti intimidatori oppone anche resistenza.

Il giovane di colore, 23 anni, viene portato negli uffici della polfer e poi denunciato.

Si tratta di Salim Diakité, difensore della Ternana Calcio. Per quell’episodio che risale a un anno e mezzo fa dovrà affrontare il processo col rito abbreviato, chiesto dal suo difensore, Gianmaria Daminato del foro di Venezia, durante la prima udienza che si è svolta ieri mattina a palazzo di giustizia.

La vicenda va in scena il 24 maggio 2022.

Alla stazione di Terni sono all’opera un sottufficiale e due agenti della polizia ferroviaria.

Come tante altre volte sono impegnati in forze nel controllo di tutte le persone che in quel momento si trovano lungo le banchine della stazione.

Una normale attività di controllo del territorio la loro, che anche quel giorno vede la polizia ferroviaria andare a caccia di immigrati irregolari e spacciatori e di gente che arriva in città per compiere furti o altri reati.

I poliziotti, tra gli altri, fermano il 23enne di colore e gli chiedono i documenti. E’ nato in Francia, dal 2021 gioca con la Ternana ma i poliziotti che sono al lavoro non lo riconoscono e comunque continuano a svolgere il loro lavoro.

Lui, che in quel momento sta per salire su un treno, si innervosisce, forse perché teme di non riuscire a partire.

Alla richiesta dei poliziotti, per l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore, Marco Stramaglia, Diakité risponde con insulti, minacce e gesti intimidatori.

Poi, sempre più infastidito per il controllo dei documenti, oppone anche resistenza.

Il calciatore 23enne viene portato negli uffici della polizia ferroviaria. Da lì uscirà dopo essere stato denunciato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Le carte prendono la strada della procura, col pm Stramaglia che chiude le indagini e chiede il rinvio a giudizio del giocatore rossoverde. Ieri mattina è comparso di fronte al giudice, Simona Tordelli, per l’udienza predibattimentale.

In aula i tre poliziotti, assistiti dagli avvocati Loris Mattrella, Antonella Dello Stritto e Manuela Landi, si sono costituiti parte civile.

Salim Diakité è assistito dall’avvocato Gianmaria Daminato, che ha chiesto il processo col rito abbreviato che verrà celebrato il prossimo 7 marzo.

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