Terni, nella basilica di San Valentino si rievoca il martirio del protettore degli innamorati

Appuntamento il 3 ed il 17 febbraio alle 18.30

Basilica San Valentino
di Lucilla Piccioni
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Sabato 27 Gennaio 2024, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 12:25

Anche quest’anno in Basilica, gli eventi in onore del Patrono di Terni si apriranno con la rievocazione storia del martirio di San Valentino. L’appuntamento è per sabato 3 e sabato 17 febbraio alle 18.30 nella chiesa dedicata al protettore degli innamorati. Si tratta di una rievocazione degli ultimi giorni di vita di San Valentino, in particolare l’arresto e il processo sommario subito prima dell’esecuzione della condanna a morte per decapitazione, avvenuta nel 273 d.C. di notte lungo la via Flaminia al miglio 63, pronunciata dall’imperatore romano Augusto il Gotico. La rievocazione è stata pensata e realizzata dal Centro Culturale Valentiano a partire dal febbraio 2012, in collaborazione con la Basilica di San Valentino e successivamente con il comitato dei festeggiamenti costituito dalla Diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Strutturata inizialmente per essere proposta all’esterno, sul sagrato della Basilica è stata poi spostata all’interno del Santuario nel 2014; da quell’anno, si hanno due rappresentazioni: una nei primi giorni di febbraio, che apre i festeggiamenti sul colle valentiniano e una nella seconda metà del mese.

Un appuntamento particolare, con un’atmosfera antica, quella del III secolo d. C. in cui sono ambientate le vicende della vita del Santo. La scenografia riproduce un colonnato in stile ionico romano e i costumi storici per gli attori e i figuranti furono realizzati per l’occasione dall’Istituto IPSIA di Terni.

Accanto alla figura del protagonista San Valentino sono rappresentati Placido, Prefetto Romano che diede ordine di decapitare il Santo, i Legionari, il Senato Romano, Abondio, figlio del Prefetto Placido e primissimo seguace di Valentino, Giunio capo centuria, fino ad una rappresentazione allegorica del trionfo dell’amore, affidata alle figure di Sabino e Serapia, lui soldato romano e di fede pagana , lei ternana di fede cristiana, che grazie alla fede in San Valentino, riuscirono a coronare il loro sogno d’amore, nonché la guarigione di Cherémone, uno dei primi miracoli attribuito al Santo Martire, figlio dell’oratore latino Cratone, uomo molto vicino all’Imperatore romano.

Gli interpreti recitano su di un testo liberamente tratto dall’opera “Melodrama San Valentino” composto dal ternano Antonio Checchi nel 1696, opera dedicata ai cittadini ternani e illustrissimi priori, in occasione dell’inaugurazione del nuovo altare maggiore della Basilica dove furono traslati i resti mortali del Santo, rinvenuti nel 1605.

«La rappresentazione in costume vuole restituire prestigio alla figura del Santo Patrono, da anni ormai offuscata da una eccessiva commercializzazione e da un semplice scambio di auguri tra giovani fidanzatini, perseguire lo scopo di far conoscere alle nuove generazioni, attraverso immagini tangibili, il messaggio di amore di San valentino e del prodigarsi per gli altri, e ricordare a tutti che il 14 febbraio si celebra il martirio di un Santo, nostro concittadino, che ha donato tutto se stesso compresa la sua stessa vita per gli altri» spiegano gli organizzatori.

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