Lampioni, potenti fari, lampadine, neon, insegne luminose. Ormai gli scienziati non hanno alcun dubbio. La luce artificiale dovrebbe essere trattata come le altre fonti di inquinamento, perché il suo impatto sugli equilibri della natura si è allargato al punto di riuscire a perturbare l'eco-sistema. Se fino a un po' di tempo fa si parlava indistintamente di inquinamento luminoso, le nuove ricerche dimostrano che in una scala di impatto mondiale non si può più considerare inferiore alle altre fonti inquinanti.
Di fronte alla illuminazione artificiale che sta crescendo in portata e intensità di circa il 2% all'anno, i problemi si sono accumulati.
In pratica l'alterazione ha fotografato lo stravolgimento in atto, come per esempio l'attività di impollinazione degli insetti, gli alberi che germogliano di primavera, gli uccelli marini che volano attorno ai fari e le tartarughe marine che si spingono nell'entroterra dirette verso i luminosi hotel alla ricerca del sole dell'alba. L'entità dell'impatto ambientale, concludono i ricercatori, è disastrosa.
In tutte le specie animali esaminate sono stati trovati livelli ridotti di melatonina - un ormone che regola i cicli del sonno - come primo risultato della luce artificiale notturna.
Anche i modelli comportamentali sono stati disturbati sia nelle creature notturne che in quelle diurne. I roditori, che per lo più si foraggiavano di notte, erano attivi per una durata più breve, mentre gli uccelli iniziavano a cantare e a cercare i vermi prima durante il giorno.