Vaticano, Premio Nobel si lancia a San Pietro in una dura invettiva contro Israele: «A Gaza è un genocidio, una pulizia etnica»

In prima fila il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il cardinale Mauro Gambetti

Vaticano, Premio Nobel si slancia a San Pietro in una dura invettiva contro Israele: «A Gaza è un genocidio, una pulizia etnica»
di Franca Giansoldati
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Domenica 12 Maggio 2024, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 17:14

«A Gaza è in atto una pulizia etnica e un genocidio da parte di Israele». E ancora. «Bisogna fare in modo di portare l'America dalla parte giusta della storia e impedire che venda armi ai regimi o alle occupazioni che uccidono donne e bambini. Non dovrebbero stabilire alleanze con dittatori o coloro che sono colpevoli di occupazioni». Il concerto vaticano di ieri sera - organizzato nell'atrio della Basilica di San Pietro con Allevi e Vecchioni - si è ad un tratto trasformato in un comizio pro-pal senza che la conduttrice Eleonora Daniele intervenisse per mitigare l'inarrestabile intervento del Premio Nobel per la Pace del 2011, la yemenita Karman Tawakkol, giornalista e attivista politica. In prima fila c'erano anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il cardinale Mauro Gambetti, organizzatore della manifestazione #BeHuman benedetta da Papa Francesco per preparare il Giubileo 2025.

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Tawakkol era appena stata chiamata sul palco subito dopo l'esibizione di Gart Brooks, un famoso cantante country americano e le era stato chiesto della sua attività per i diritti delle donne.

Ha così dato il via ad un appassionato discorso in lingua inglese partendo dal concetto di pace in assenza di oppressione e occupazione. «Esattamente quello che sta accadendo in Palestina, dove le donne pagano un prezzo altissimo, enorme e di fronte a tutto il mondo. Anche se il mondo ora tace di fronte al genocidio e alla pulizia etnica e a quello che sta accadendo al popolo palestinese a Gaza». Tawakkol è stata interrotta da lunghi applausi e così ha ripreso. «Perchè si uccidono le donne a Gaza ogni giorno, vengono uccise ogni giorno». 

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L'attivista per i diritti delle donne non menziona affatto le donne israeliane struprate in massa il 7 ottobre . Ha poi ringraziato per l'iniziativa organizzata dalla Fondazione Fratelli Tutti diretta dal cardinale Gambetti aggiungendo anche di essersi commossa tanto quando il giorno prima ha ascoltato, proprio davanti al suo albergo a Roma, un gruppo di universitari che manifestavano per la Palestina e urlavano “Free Palestine”. «Questa a mio parere è una vittoria per tutti, non solo per il popolo palestinese. Dovete battervi contro i vostri governi - ha aggiunto -  e dire di porre fine alla guerra, di non vendere le armi che uccidono le donne nel mio paese e nella mia regione. Gli studenti che stanno manifestando in America si battono non solo contro il genocidio a Gaza ma si sacrificano per cercare di far in modo che l'America venga portata sul lato giusto della storia». 

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