Papa Francesco, cresce il dissenso nella Chiesa dopo il documento «Fiducia Supplicans». Cosa sta succedendo

Il Pontefice ripete che per ora non intende fare alcun passo indietro

Papa Francesco, cresce il dissenso nella Chiesa dopo il documento «Fiducia Supplicans». Cosa sta succedendo
di Franca Giansoldati
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Lunedì 25 Marzo 2024, 16:15

Nonostante siano ormai trascorsi quattro mesi dalla pubblicazione del documento papale più controverso degli ultimi decenni, l'alzata di scudi provocata da «Fiducia Supplicans» (contenente il sostanziale via libera alle benedizioni per le coppie dello stesso sesso) non cenna a placarsi. Anzi. Dagli Stati Uniti il settimanale Newsweek si chiede se questo dissenso interno alla Chiesa dovesse continuare Papa Francesco potrebbe dimettersi? Bergoglio in questi mesi ha ripetuto fino alla noia che non intende fare un passo indietro e che il suo ministero è ad vitam. In parallelo ha ovviamente ribadito con forza a vescovi e cardinali che la dottrina tradizionale non è affatto cambiata e che il matrimonio resta solo quello tra un uomo e una donna, tuttavia i maldipancia continuano ad essere estesi, trasversali e rumorosi.

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L'opposizione

L'opposizione al documento sembra andare ben oltre il fisiologico scontro tra progressisti e conservatori, almeno a giudicare dalla reazione globale registrata da «Fiducia Supplicans». Basta, infatti, vedere la lunga lista delle conferenze episcopali contrarie, dei cardinali dubbiosi e dei singoli vescovi che hanno respinto al mittente l'indicazione vaticana di concedere le benedizioni alle coppie «irregolari o dello stesso sesso». Per tutti la motivazione è sempre la stessa, che il testo licenziato dal Dicastero della Fede non tiene conto della dottrina tradizionale. C'è stato persino un cardinale (l'ultra conservatore Robert Sarah) che ha parlato addirittura di eresia. 

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Lo scontro ideologico

La rivista americana Newsweek ha rilanciato queste tensioni definendole uno scontro ideologico tra chi nella Chiesa vuole riformare gli insegnamenti tradizionali e chi, al contrario, vorrebbe una linea di continuità con il passato, senza stravolgere il magistero come è sempre stato conosciuto e tramandato fino ad oggi. Il cardinale Gerhard Muller, già Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, e teologo di fama internazionale ha diffuso in varie lingue uno studio per aiutare a capire che queste «innovazioni teologiche non possono andare oltre ciò che è stato rivelato dagli Apostoli come Parola di Dio. Non ci sono testi biblici o dei Padri o dei Dottori della Chiesa o documenti precedenti del Magistero a sostegno delle conclusioni di questo provvedimento» ha detto al Messaggero.

Vedendo che «Fiducia Supplicans» aveva scatenato sin dall'inizio tutto quel putiferio, il Papa tramite il Dicastero della Fede ha fatto pubblicare, in un secondo tempo, una aggiunta al documento per offrire esempi pratici su come benedire le coppie gay: per esempio la durata delle benedizioni non deve protrarsi più di 15 secondi e vanno fatte ai singoli e non alle coppie.

Tuttavia anche questa precisazione non ha avuto l'effetto sperato.

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Così mentre le conferenze dei vescovi europei si dividevano tra pro e contro, l'alzata di scudi negativa più compatta è arrivata dall'Africa. Il Secam, l'organismo che riunisce le conferenze africane, ha fatto sapere a Francesco che «non considerano appropriato benedire le unioni omosessuali o le coppie dello stesso stesso». Il documento «non può essere attuato senza esporsi a scandali». Papa Francesco certamente non si aspettava una posizione tanto estrema da parte dei vescovi africani tanto che alla fine ha concesso a loro (solo a loro) di non tenere conto delle nuove disposizioni. I contraccolpi però non si sono fermati e hanno tracimato persino in campo ecumenico. Tawadros II il Papa dei Copti si è trovato costretto a congelare il dialogo teologico con Roma. «Tutte le forme di relazioni omosessuali violano la Sacra Bibbia e la legge con cui Dio ha creato l'uomo maschio e femmina, pertanto qualsiasi benedizione, qualunque sia il suo tipo, è inaccettabile». 

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«Quando Papa Francesco è diventato Papa per la prima volta, direi che molto presto si è davvero distinto dai suoi immediati predecessori Benedetto e Giovanni Paolo II, dicendo che la Chiesa deve essere più pastorale e andare dove sono le persone" ha spiegato a Newsweek Michele Dillon, sociologo e decano del College of Liberal Arts dell'Università del New Hampshire specializzato nella Chiesa cattolica. «Un modo per riconoscere la complessità della realtà vissuta di tutti» nel mondo moderno, consentendo al clero di continuare a «lavorare con loro per tenerli vicini a Dio».

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Il dissenso ha prodotto poi una lettera aperta firmata da oltre un centinaio cattolici (teologi, professori, accademici) in cui invitavano Francesco a «ritirare urgentemente lo sfortunato documento sulle coppie gay, in contraddizione sia con la Scrittura che con la tradizione universale e ininterrotta della Chiesa».

Come è già accaduto in passato per altre posizioni contrastanti, Francesco appare fermo e tira dritto. Anzi ha accusato gli oppositori dicendo che sono degli ipocriti visto che sono disposti a dare benedizioni agli imprenditori che sfruttano i lavoratori anche se sfruttare il lavoro altrui è peccato. «Nessuno si scandalizza se benedico un imprenditore che sfrutta la gente che è un peccato gravissimo, mentre accade se si tratta di un omosessuale. È ipocrisia».

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Negli Stati Uniti la spaccatura dei cattolici è particolarmente avvertita: in questi anni si è sviluppata fortemente sul tema dei pro life, intrecciandosi inevitabilmente con la politica americana e con l'ideologia, da una parte i democratici apertamente abortisti e i repubblicani contrari. Francesco ha poi silurato il vescovo texano Joseph Strickland per aver criticato le impostazioni del pontificato. Darrell Bock, ricercatore al Dallas Theological Seminary, ha spiegato a Newsweek che Bergoglio sta solo cercando di trovare il modo di essere più inclusivo e meno giudicante nei confronti dei gay o delle donne che abortiscono.

Dillon sostiene che se Giovanni Paolo II - considerato un Papa più conservatore - fosse stato sottoposto a una forma simile di dissenso pubblico da parte dei vescovi liberali, «questo sarebbe stato visto come eretico dagli stessi vescovi che ora sembrano appellarsi a Papa Francesco ed esagerare quello che sta facendo». E se il dissenso al pontificato crescesse ancora? Newsweek fa notare che se il clima diventasse insostenibile sono già state sollevati tanti interrogativi sulla sua salute e sulla possibilità che possa abdicare. Tutto da vedere. 

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