DragonFire: il Regno Unito testa con successo l'arma laser anti-droni

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Il Regno Unito ha condotto con successo il primo test dell'arma laser DragonFire contro un bersaglio aereo, segnando un potenziale cambiamento nelle strategie difensive. Questa tecnologia, che promette di offrire un'alternativa economica ai missili tradizionali per contrastare minacce come i droni, è capace di colpire con precisione estrema, potendo mirare a una moneta da 1 sterlina da un chilometro di distanza. La Difesa britannica, con l'intento di ridurre i costi e i danni collaterali associati all'uso di munizioni tradizionali, sta valutando l'impiego del DragonFire sia nell'esercito che nella marina. La tecnologia, che utilizza un intenso raggio luminoso per colpire i bersagli alla velocità della luce, si posiziona come una risposta ai crescenti costi dei missili e alla diffusione dei droni in ambito bellico, evidenziata dal conflitto tra Ucraina e Russia. Sostenuta da un investimento di 100 milioni di sterline, DragonFire si dimostra non solo efficace ma anche estremamente conveniente, con un costo operativo inferiore a 10 sterline per ogni attivazione di 10 secondi.

 

Laser DragonFire, la nuova arma testata dal Regno Unito. «Può colpire una moneta distante un chilometro»