Botte, minacce e insulti: nei guai due moldavi e un 41enne originario della Crimea. La notte del 12 febbraio scorso i tre stranieri - due moldavi di 33 e 41 anni anni e un uomo della Crimea di 41 tutti residenti a Gradoli - erano a piazza Oberdan, ad Acquapendente, e con un pretesto avrebbero iniziato a litigare con due giovani del posto.
Dopo averli istigati alla lite con insulti e minacce li avrebbero pestati con calci e pugni. I due giovani per sottrarsi alla mattanza hanno chiesto riparo a un’enoteca. E una volta entrati si sono barricati dentro insieme ad altri avventori del locale. I due moldavi con l’amico della Crimea avrebbero così iniziato a prendere a spallate la porta a vetri dell’enoteca gridando: «Se siete uomini venite fuori. Vi ammazziamo tutti». Uno dei tre mentre gridava minacce di morte avrebbe estratto anche un coltello di 21 centimetri e avrebbe mimato il gesto del taglio della gola. Non solo, avrebbero anche fatto foto ai ragazzi per intimorirli. Avrebbero urlato: «Tanto vi troviamo».
Le vittima spaventate hanno subito chiesto l’intervento dei carabinieri.
«Hanno dimostrato - ha spiegato il giudice delle indagini preliminari - una particolare spregiudicatezza e senso di impunità, confidando nella forza intimidatrice della loro condotta». Dovranno tenersi ad almeno 300 metri dai giovani che hanno picchiato e minacciato. Ieri mattina gli indagati sono comparsi davanti al gip per la convalida della misura cautelare. Ad assisterli gli avvocati Angelo Di Silvio, Tiziana Maracci e Paolo Labbate. Tutti si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Non fornendo nessuna spiegazione alle azioni violente del 12 febbraio scorso.