A dare conferma delle preoccupazioni dei ceramisti è stato, dalla sede di piazza Marconi, il segretario provinciale del sindacato rosso Valentino Vargas: «Ho preso contatti immediatamente con la direzione dell’azienda – ha spiegato il sindacalista – e la notizia non mi è stata smentita. Siamo molto preoccupati: aspettiamo l’ufficialità della decisione, ma già sono scattate le prime iniziative per contrastare una decisione che è incomprensibile, arrivato proprio in una fase di ripresa di mercato molto attiva».
I lavoratori si sono riuniti in assemblea permanente nello stesso stabilimento, fino a data da destinarsi. «Siamo in attesa dell’ufficializzazione o del ripensamento - dice Vargas - ovvero di quella che ci sembra l’unica soluzione possibile per tornare alla normalità. E’ stato un fulmine a ciel sereno, nessuno poteva immaginare uno scenario del genere. E siamo rammaricati e preoccupati perché esistono formule alternative alla chiusura che non penalizzano i lavoratori».
Non è da escludere che la proprietà stia lavorando su un nuovo piano industriale, quello in cui verranno coinvolte altre imprese dello stesso gruppo della famiglia Brunelli - come Hidra e Art Ceram 2 - per ridurre i costi e ridare slancio alle impresa nel suo complesso. In tutto, potrebbero essere coinvolti circa un centinaio di lavoratori, ma di questi ancora non è stato comunicato quanti potrebbero essere licenziati. «Tutto verrà fatto, come sempre, nella massima trasparenza – dice l’amministratore delegato Alberto Brunelli – attraverso i percorsi necessari».
L’azienda è una tra le più “anziane” del distretto viterbese della ceramica, visto che è stata fondata nel 1987, dopo che nello stesso stabilimento negli anni Ottanta aveva preso vita la ceramica Kerariv, che però produceva mattonelle. «Ma con l’avvento del nuovo millennio - si legge nella presentazione della società - l’azienda ha individuato nell’equilibrio fra design, funzione, innovazione e valori, la leva strategica di sviluppo e di affermazione del proprio brand, in Italia e nel mondo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA