Da marzo a oggi, il provvedimento ha più volte viaggiato tra gli uffici responsabili del procedimento e la sala dell’esecutivo. Ancora ieri, la deliberazione era stata inserita all’odg della riunione di giunta, ma l’esito è stato di nuovo non decidere.
I motivi? “A tutti i rilievi d’ordine tecnico che ci sono stati mossi – spiega Andrea Baffo, presidente della Fondazione – abbiamo puntualmente risposto. Un esempio su tutti: è stata tolta la pista di pattinaggio su ghiaccio previsto a piazza del Comune. Per carità: è nelle facoltà della giunta negare il nulla osta. Ma sarebbe cosa buona e giusta conoscere le cause che hanno impedito, a sei mesi dalla presentazione della richiesta, di formalizzare la pratica. Senza contare che un eventuale “niet” priverebbe le casse comunali delle risorse destinate all’occupazione del suolo pubblico”.
Non serve fare dietrologia, ma non sfugge il sospetto che le inedite lungaggini nascano piuttosto da ragioni politiche: dopo l’uscita di “Viva Viterbo” dalla maggioranza, in molti dentro palazzo dei Priori hanno l’obiettivo di ostacolare la Fondazione e le sue attività.
Il Christmas – evento dell’anno 2016, capace di riversare nel centro storico, nei 37 giorni di programmazione, non meno di 100mila persone – rimarrà dunque ristretto a San Pellegrino?
“Ampliamento o meno – sottolinea Baffo – andremo avanti. Una cosa ci dispiace: che gli operatori di Corso Italia e dintorni saranno penalizzati. Era venuta proprio da loro l’esigenza di non comprimere l’iniziativa tra San Pellegrino e il duomo. Esigenza legittima che noi, non appena chiuso i battenti del Village il 9 gennaio, abbiamo accolto, considerando che il Christmas si è dimostrata una festa che esalta la vocazione turistica della città”.
Come giudicano il prolungato stand by della giunta operatori economici, come quelli di “Facciamo Centro”? “L’associazione aveva auspicato da subito – dice il presidente Gaetano Labellarte - un allargamento degli eventi anche in questa zona. La non decisione della giunta comunale sembra andare in direzione opposta, visti anche i tempi di programmazione degli investimenti necessari, sia agli organizzatori che agli stessi imprenditori associati”.
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