Il Comune accelera la manovra di avvicinamento a Camilli. L'ex sindaco Marini: "Lavoriamo insieme per la Viterbese".

I tifosi della Viterbese in curva
di Marco Gobattoni
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 13:15

Il dibattito è aperto ed il fermento intorno al possibile addio di Piero Camilli dalla tolda di comando della Viterbese cresce di ora in ora. La richiesta lanciata dal consigliere comunale del Partito Democratico Francesco Serra, che si è detto pronto ad incontrare Camilli per provare a convincerlo a restare in gialloblù, ha avuto l’effetto cascata che in molti si aspettavano: nelle prossime ore dai telefoni di Palazzo dei Priori dovrebbe partire la chiamata verso Grotte di Castro.

Una chiamata che servirà per fissare un incontro in cui l’amministrazione comunale illustrerà alcune idee per sollecitare il patron di via della Palazzina al passo indietro e convincerlo a restare alla guida del club gialloblù. Tra i progetti in rampa di lancio c’è anche il famoso campo in sintetico che in questi anni è stato spesso oggetto di tensioni e polemiche tra comune e Camilli, con quest’ultimo che lamenta da sempre la mancanza di un campo di allenamento che abbia la funzione di quartier generale per la prima squadra.

L’amministrazione Michelini avrebbe individuato l’area dove farlo sorgere (Santa Barbara?) con i soldi che potrebbero arrivare dalla Regione Lazio attraverso il credito sportivo, oppure dai fondi strutturali riservati a Viterbo per la riqualificazione delle periferie, che rispetto a questo immaginato all’inizio sono ridotti ma faranno comunque arrivare nella Tuscia un po’ di risorse fresche. Questa volta Camilli fa sul serio e in comune si è accesa la spia rossa con l’amministrazione intenta ad evitare a tutti i costi un possibile fallimento della Viterbese che avrebbe ricadute pesanti ad un anno dalle elezioni. Nessuno crede alla possibilità di creare un gruppo di imprenditori pronti a prendere il posto di Camilli: in passato ci si è scottati con questo tipo di iniziative con gli imprenditori viterbesi da sempre restii a mettere soldi nel calcio e nello sport in generale.

“Non credo nelle cordate o nei gruppi di salvatori che arrivano in soccorso della Viterbese – dice con franchezza l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di Forza Italia Giulio Marini -  questa è un formula che fatica a prendere piede in tutta Italia, figuriamoci da noi dove oltre alla crisi economica che morde manca anche una cultura sportiva che faccia rete con l’imprenditoria”. Per Marini l’unico salvatore possibile è Camilli con il quale in passato ha avuto dei contrasti ma che ritiene fondamentale per dare un futuro al club gialloblù. “Per me il comune è già in colpevole ritardo. Ho letto dell’apertura di Serra ma non c’è tempo da perdere: il sindaco prenda in mano la situazione e cerchi di convincere Camilli con progetti seri e concreti: secondo me si può trovare una soluzione lavorando insieme; della Viterbese non ne faccio una questione politica ma di cuore”.
 

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