“Sì – conferma l’assessore al Turismo Giacomo Barelli, inviato a Berlino a rappresentare il capoluogo – è andata proprio così. C’è stata una folta presenza e il pubblico è rimasto molto colpito dalla nostra cultura, dalle nostre tradizioni e dall'ampia offerta turistica della nostra città, dalla presenza di molte risorse "naturali", tra cui quelle enogastronomiche. Ma c'è una cosa che veramente ha stupito gran parte dei presenti: le nostre terme libere”.
A Barelli – ospite dello stand targato Enit/Regione Lazio – è stata affidata una relazione dal titolo “Lazio, borghi antiche per nuove emozioni”. “E così – racconta l’avvocato, in procinto di raggiungere Londra per l’inaugurazione della mostra “Sebastiano&Michelangelo” – ho avuto l’opportunità di parlare di turismo a 360 gradi, con particolare attenzione alle terme, alla festa e alla Macchina di Santa Rosa, al riconoscimento Unesco, al turismo archeologico e ai numerosi eventi che si svolgono in città: da San Pellegrino in Fiore a Caffeina, dal Tuscia Film Fest al Festival Barocco, a Medioera e, ovviamente, agli etruschi e a Viterbo sede del distretto turistico dell'Etruria meridionale”.
Dopo l’intervento di Bastianelli e del direttore dell'Istituto italiano di cultura di Berlino Luigi Reitani, un altro viterbese ha afferrato il microfono per raccontare come è nata una esperienza che nell’ultimo lustro ha di fatto gemellato Viterbo a Berlino: Mauro Morucci, direttore di Italian Film Festival di Berlino e del Tuscia film Festival, che ha focalizzato la sua attenzione sulla Viterbo del cinema, proiettando una lunga sequenza di location che hanno fatto da sfondo a centinaia di pellicole.
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