Ecco, allora, l’elenco dei 52 comuni della Tuscia in cui da febbraio partirà il recapito alternato: Acquapendente, Arlena di Castro, Bagnoregio, Barbarano Romano, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Blera, Bolsena, Bomarzo, Canino, Capodimonte, Caprarola, Carbognano, Castiglione in Teverina, Celleno, Cellere, Civitella d’Agliano, Corchiano, Faleria, Farnese, Gallese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montalto di Castro, Monte Romano, Monterosi, Onano, Oriolo Romano, Orte, Piansano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tessennano, Tuscania, Valentano, Vallerano, Vasanello, Vejano, Villa San Giovanni in Tuscia e Vitorchiano. Restano fuori Viterbo, Montefiascone, Nepi, Calcata, Canepina, Capranica, Castel Sant’Elia e Civita Castellana. In pratica, appena 8 comuni su 60 si salvano.
Nei 52 paesi nella lista tutta la posta arriverà un giorno sì e uno no, indipendentemente dall’urgenza. Non faranno cioè eccezione telegrammi, raccomandate veloci o pacchi. Se però di mezzo ci si dovesse mettere una festività o un ponte, una comunicazione urgente potrebbe arrivare solo dopo giorni, col rischio che sia nel frattempo scaduta. Non mancheranno quindi disagi per i cittadini. Anche negli 8 comuni “graziati” le cose cambieranno: qui i portalettere si divideranno le zone a giorni alterni ma garantendo solo le urgenze quotidianamente. Poste ha comunicato il cambiamento anche ai sindaci del Viterbese con una lettera.
Con questa operazione l’azienda risparmierà sui costi del personale e del servizio: alcuni portalettere saranno prepensionati, altri riqualificati e sposati allo sportello. Inoltre, caleranno le spese – come il carburante - per consegnare posta ogni giorno. Come la prenderanno gli utenti, è un altro discorso.
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