Sagre contro, nella Tuscia scoppia la guerra delle castagne

Sagre contro, nella Tuscia scoppia la guerra delle castagne
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 21 Ottobre 2017, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 21:35
Chiamatela, se volete, la guerra delle castagne. Mentre altre sono ancora in corso, a Soriano nel Cimino la sagra del cinquantennale si è appena chiusa e il presidente dell'ente Sagra delle castagne, Antonio Tempesta, lancia la proposta: «E' assurdo che nello stesso weekend ci siano quattro o cinque feste, rivediamo il calendario». Ma da Canepina e Vallerano arriva la bocciatura: «Sono loro ad aver aumentato le date».

Cinquant'anni di castagne: l'ultima edizione «si è conclusa con grande successo», commentano da Soriano nel Cimino. Da Tempesta però, a bocce ferme, ecco l'appello: bisogna rivedere il calendario, perché «così tutti sono penalizzati: è assurdo che nello stesso fine settimana nel raggio di pochi chilometri – dice - ci siano quattro o cinque manifestazioni. In questo modo si finisce per sottrarsi visitatori a vicenda e con un panorama di eventi così frammentato a rimetterci è la potenzialità turistica dei nostri paesi».

A Vallerano però Gianni Narduzzi, presidente dell'associazione Amici della castagna, non si pone il problema. Anzi: «Sono presidente da 10 anni – spiega – e noi abbiamo fatto sempre quattro weekend a ottobre più il primo di novembre, Soriano aveva invece l'ultimo di settembre e il primo di ottobre. La sua proposta mi rimane nuova, ho sentito Tempesta un paio di settimane fa e non mi ha detto nulla. La nostra castagna è l'unica italiana ad avere la dop, quindi non si discute». Il bacino di utenza è Roma, potenzialmente immenso. «Sinceramente quindi non vedo il problema, almeno sotto il nostro punto di vista: non ne abbiamo mai avuti con i paesi limitrofi».

Sulla stessa linea Fabio Stefanucci, presidente della Pro loco di Canepina. «La nostra festa è nata dopo quella di Soriano, all'epoca ci fu un confronto: loro facevano l'ultimo weekend di settembre e il primo di ottobre – racconta – dunque dicemmo subito che, per non scontrarci con le date, noi avremmo fatto sempre e solo gli ultimi tre di ottobre. Il nostro calendario non è mai cambiato, loro però poi hanno aggiunto altre date». Il problema almeno è reale? «Le nostre cantine sono sempre piene – conclude - significa che da noi la risposta c'è». Castagne insomma, vere ma pure qualcuna mataforica.
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