Tre nuove Centrali operative territoriali al servizio della sanità locale da circa 1,1 milione di euro. Saranno operative dalla settimana prossima, nel Distretto A, presso l’ospedale di Tarquinia, nel Distretto C in quello di Civita Castellana, e nel B a Belcolle, dove sarà in funzione anche la Centrale operativa territoriale aziendale, già attiva dal 2020 e che rappresenta a oggi una realtà già consolidata e riconosciuta per la Asl di Viterbo.
Un finanziamento del Pnrr ha consentito di realizzare le Cot dopo lavori di ristrutturazione e di riqualificazione degli spazi individuati presso le strutture aziendali, l’acquisto dei device, imprescindibili per il funzionamento delle centrali, e un significativo investimento in termini di interconnessione.
“Il sistema delle Centrali operative territoriali – ha spiegato Egisto Bianconi -, in linea con quanto previsto dal nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché con quanto definito dal DM 77, nasce come elemento cardine dell’organizzazione territoriale. La Centrale operativa territoriale è definita, infatti, come un modello organizzativo innovativo, di livello distrettuale, che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi ambiti assistenziali: area territoriale, area ospedaliera, area della prevenzione e rete dell’emergenza”.
Di cosa si tratta? Di uno strumento in più per prendersi cura della salute dei cittadini.
Non è previsto un accesso diretto da parte dei cittadini alla Cot se non mediato dai Punti unici di accesso (Pua) che rimangono il punto privilegiato di ascolto del cittadino. “In ogni caso – aggiunge la responsabile della Centrale operativa territoriale aziendale, Silvia Storri - l’obiettivo del sistema delle Centrali operative territoriali è quello di assicurare continuità, accessibilità, integrazione sociosanitaria e continuità delle cure”.