Nel capoluogo le procedure di evacuazione sono scattate, tra le altre scuole, al "Paolo Savi", alla “Pietro Egidi” e all’istituto “San Pietro”, in entrambi i plessi. In queste ultime e alla “Silvio Canevari” gli insegnanti hanno chiamato i genitori per far andare a riprendere i figli e riportarli a casa. Fuga dagli uffici anche alla Cittadella (sede degli uffici e ambulatori della Asl Viterbo).
Tutti in strada anche a Nepi, Celleno, Orte, Vitorchiano, Tuscania: molti istituti sono stati evacuati. In alcuni non si sono però accorti subito del terremoto: alla prima scossa, quella delle 10,27, sono rimasti in classe. Ma alle successive, più forti, dalle 11,15, hanno applicato anche queste le procedure di evacuazione.
In una riunione del Centro coordinamento soccorsi convocato dalla Prefettura questa mattina (alla presenza del sindaco di Viterbo , del presidente della Provincia, dei comandanti delle forze dell’ordine e dei vigli del fuoco e di tutte le altre componenti istituzionali), è stato stabilito di «invitare, a titolo precauzionale, i sindaci a valutare per domani 19 gennaio la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido compresi».
L'invito è rivolto ai municipi sul territorio per «effettuare con modalità speditive, anche sulla base dei dati già raccolti con i precedenti sopralluoghi, eventuali effetti negativi derivanti dalle scosse sismiche». Nel territorio del comune capoluogo, su ordinanza del sindaco Leonardo Michelini. tutte le scuole resteranno chiuse anche domani.
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