Università degli studi della Tuscia: il primo agosto al via le immatricolazioni e le iscrizioni all’anno accademico 2017/2018, trentasettesimo dalla fondazione. Con l’aiuto dei direttori dei sette dipartimenti, proponiamo un sintetico viaggio all’interno dell’offerta formativa disponibile. La prima puntata è dedicata al Distu (studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici), presieduto da Giulio Vesperini, ordinario di diritto amministrativo.
Professore, perché una ragazza e un ragazzo dovrebbero scegliere uno dei corsi del suo dipartimento?
Chi si iscrive alla triennale di “Lingue e culture moderne” o a “Giurisprudenza” (corso a ciclo unico) sa di poter contare su didattica e ricerca all’avanguardia, e sa che sarà seguito e incoraggiato per tutto il suo percorso. In più, può proseguire da noi scegliendo una delle nostre lauree magistrali, da “Lingue e culture per la comunicazione internazionale”, a “Archeologia e storia dell’arte” o alla nuovissima “Scienze della politica, sicurezza e comunicazione pubblica”, esperimento interdipartimentale (tra DISTU e DEIM), nata solo da un anno e già al terzo posto in Ateneo per numero di iscritti.
Quali sono i punti di forza del Distu?
Potrei indicarne molti: dalle aule attrezzate, alle sale di studio o agli spazi esterni che sono punti di incontro anche al di là delle lezioni. Ma anche il nutrito gruppo di tutor, studenti anziani che aiutano i loro colleghi a muoversi tra piani di studi, esami e anche a studiare nel modo migliore. Un eccellente sportello informazioni è molto frequentato grazie alla disponibilità del personale tecnico-amministrativo. Ma piace sottolineare la continua sperimentazione di didattica innovativa che perseguiamo con i nostri professori.
Con quali modalità?
Da un lato, cercando di rendere le lezioni momenti di studio e di autovalutazione, per facilitare agli studenti il momento dell’esame. Dall’altro, grazie a una rete di ben cinque laboratori, in cui gli studenti mettono alla prova le nozioni studiate a lezione. Quello multimediale per lo studio delle lingue, tra cui cinese e arabo; di scrittura “LISA!”, dove si approfondisce la pratica della lingua scritta; il laboratorio “SLIM”, per il trattamento automatico dei testi; quindi, “J-ARGO” dove gli studenti di Giurisprudenza si esercitano nell’argomentazione giuridica e infine il laboratorio fotografico, per la documentazione e la ricerca nei Beni culturali.
Capitolo ricerca.
Le fornisco soltanto un dato: lo scorso 12 maggio, il ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur) ha pubblicato l’elenco dei 350 dipartimenti di eccellenza, cioè i migliori dipartimenti italiani per qualità della ricerca. In quell’elenco c’è anche il Distu, al 205° posto. È una posizione ben più avanzata di quelle raggiunte da atenei più famosi della nostra, per esempio i dipartimenti umanistici e giuridici delle università di Roma. Questo vuol dire che la ricerca che svolgiamo è di altissima qualità.
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