Medicina estetica, addio ritocchini: ecco le nuove tecniche

Tra le più apprezzate l’utilizzo del plasma arricchito in piastrine e quello ricco di fibrina. Collaudate anche le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo

Medicina estetica, addio ritocchini: ecco le nuove tecniche
di Barbara Carbone
4 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Maggio 2024, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 07:42

La bellezza? Naturale, grazie. Basta continui ritocchini, volti stirati, glutei prominenti e labbra a canotto.

Dopo anni di bellezza omologata dall’uso, o meglio dall’abuso, di filler e botox ora il trend è essere nature. A rivelarlo i dati emersi nel 45° congresso della Società italiana di Medicina estetica (Sime). La parola d’ordine è “autenticità”. Archiviata l’era delle fronti ‘congelate’ e degli occhi spiritati, l’anti-aging punta adesso ad essere poco visibile per invecchiare bene ma con stile ed eleganza. La filosofia “less is more” ossia “meno è meglio” inaugura l’era della sobrietà dove alle procedure “trasformative” si preferiscono nuove e gentili tecniche di prevenzione. Gli specialisti della bellezza dicono no all’ossessione delle punturine tra minorenni in cerca di like. 

«Finalmente stiamo assistendo ad un ritorno alla normalità e alla naturalezza dei risultati della medicina estetica – commenta Emanuele Bartoletti, presidente della Sime – Ma ogni era ha la sua debolezza. Infatti se è vero che le donne dai 35-40 anni in su hanno iniziato a capire l’importanza della naturalezza, stiamo assistendo oggi ad una esasperazione del concetto di prevenzione. Troppe giovani e molto giovani spinte da comunicazioni social aggressive fatte da loro coetanee o, peggio, da medici o non medici con pochi scrupoli, ricercano delle modifiche non giustificate del loro corpo (labbra, zigomi, seno, naso). Non essendo giustificate da un inestetismo da correggere, se eseguite, non fanno altro che portare ad una alterazione della naturalezza e della bellezza fisiologica che è propria dell’età adolescenziale e post-adolescenziale. La prevenzione è soprattutto educazione allo stile di vita, non va confusa con la correzione».

Mentre cambia il concetto di bellezza non dà cenni di arresto il mercato della medicina estetica che, secondo i dati presentati durante l’assise del Sime, registra invece un trend in aumento per tutti i segmenti d’età. Ma c’è una novità. Benché l’80% delle richieste provengano dalle donne, dal 2008 si registra un crescente interesse nei confronti della medicina estetica da parte degli uomini con un aumento del 25% della richiesta di trattamenti estetici non chirurgici. Alla base del successo di questa branca della medicina vi è la “normalizzazione” e l’accettazione sociale di queste procedure, in gran parte trainata dai social media. 

Segni del tempo 

Ma chi ricorre alla medicina estetica per contrastare i segni del passare del tempo? Per 40-45% si tratta di giovani tra i 19 e 34 mentre il 35-40% delle procedure è appannaggio della fascia d’età tra i 35 e i 50 anni. A dominare il mercato sono ancora gli iniettabili come acido ialuronico e tossina botulinica. Nel campo dei trattamenti di ringiovanimento facciale, svettano i peeling chimici e i trattamenti di skin tightening, mentre gli evergreen sono la depilazione permanente, i trattamenti anti cellulite e la rimozione non chirurgica del grasso.

A crescere è anche il buon nome dei medici estetici italiani tanto che il 15% dei trattamenti nel 2021 sono stati effettuati su pazienti internazionali.

E sebbene il mercato internazionale sia saldamente dominato dagli Usa con 5,3 milioni di trattamenti di medicina estetica effettuate nel 2021, l’Italia è il Paese con il maggior numero di procedure in rapporto al numero di abitanti. Il mercato internazionale della medicina e chirurgia estetica è stato valutato intorno a 13,9 miliardi di dollari nel 2022 ma entro il 2027 si stima che potrebbe arrivare a 23,4 miliardi di dollari. Le nuove tecniche di medicina rigenerativa rappresentano, per gli esperti, il futuro della medicina estetica. Queste procedure utilizzano le cellule stesse del paziente per riparare danni e favorire processi di guarigione ma anche per prevenire e correggere l’invecchiamento cutaneo. 

Le buone pratiche

«In buone mani e se ben eseguita – spiega Bartoletti– quello della medicina estetica rigenerativa è un ambito molto sicuro e virtualmente privo di effetti indesiderati. A patto però di rispettare delle regole ferree, in primis quelle delle buone pratiche cliniche nella manipolazione di questi componenti, nell’utilizzo di strumentazioni adeguate e della massima igiene. È inoltre necessaria un’accurata selezione dei pazienti, perché le terapie in medicina estetica rigenerativa vanno sempre personalizzate in base all’età, alle indicazioni del singolo paziente e alle sue aspettative».

Tra queste tecniche l’utilizzo del plasma arricchito in piastrine (Prp) al quale, più di recente, si è aggiunto il plasma ricco di fibrina (Prf). Collaudate anche le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo. Se la tecnica non viene utilizzata con correttezza, infatti, tra gli effetti collaterali ci sono anche gravi infezioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA