Confcommercio Roma: «Dehors, garantire il decoro attuando il piano arredi. Guerra totale agli abusivi»

Confcommercio Roma: «Dehors, garantire il decoro attuando il piano arredi. Guerra totale agli abusivi»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 19 Maggio 2024, 06:45

Pier Andrea Chevallard, presidente della Confcommercio Roma, si appresta a festeggiare gli ottant’anni dell’Associazione: «Preparandoci - dice sorridendo - ai prossimi ottanta». Tanti gli incontri già iniziati nei singoli territori fino alla celebrazione in Campidoglio. Ma il 2024 è anche l’anno di “rinascita” per Roma, dopo l’esperienza della pandemia da Covid-19 con il turismo a fare da volano.

Presidente Chevallard, partiamo dal turismo: in base anche alla vostra recente indagine sullo stato di “salute” delle imprese, si conferma propulsore di sviluppo.

«Senz’altro il turismo ha segnato degli interessanti spunti di crescita ma a questo aggiungo anche il sistema dei servizi. Permangono delle criticità come, ad esempio, la scarsità di manodopera».

Ci sono figure introvabili?

«I profili si trovano con difficoltà anche perché non è così fluido il rapporto tra le imprese e il sistema universitario, i meccanismi di “placement” non sono così efficaci, soprattutto c’è una domanda di “expertice” in ambito tecnologico che stenta a trovare conforto».

E l’occupazione è stagnante per alcuni settori.

«Le imprese stentano a trovare collaboratori quindi si muovono su altre parti del Paese».

Sempre in base alla vostra analisi c’è un delta negativo fra nuove imprese e imprese cessate.

«Sì ma è limitato a un arco temporale modesto.

C’è invece un grande fermento per le piccole imprese, anche “rosa”, che sono in crescita. L’idea che Roma non sia una città imprenditoriale è falsa, è una città al contrario molto ricca e molto articolata».

In quali settori?

«In tutta l’area legata al turismo, alla ristorazione. Il tessuto dell’“information technology”, ad esempio, è in espansione».

In questo e a Roma: l’intelligenza artificiale sarà una risorsa o una minaccia?

«Fra 10 anni farà parte degli strumenti comuni su cui le imprese svilupperanno la propria attività semplificando i processi. Certo, andrà governata».

Faceva riferimento alla ristorazione come settore in espansione. Da ultimo è divampata la querelle politica sui dehors con il governo che vorrebbe stabilizzarli e il Campidoglio che si è mostrato critico. Il suo parere?

«Il decoro è il vero tema: se usciamo dalla piccola polemica e lo vediamo, invece, in una logica di sviluppo della Capitale, credo che i dehors possano essere una componente dell’arredo urbano che mantiene viva la città. Le distanze tra il ministro Urso e l’assessore Lucarelli non sono così marcate, l’assessore ha condiviso con noi un piano interessante che prevede la regolamentazione delle strutture a cui siamo molto favorevoli. Riteniamo che gli abusivi vadano stroncati ma nello stesso tempo pensiamo che i dehors siano componenti di vitalità per il tessuto urbano naturalmente nel rispetto e nella diversificazione delle aree. Si può senz’altro fare meglio, basta andare a Parigi, ad esempio, per vedere il potenziale».

A Parigi c’è ordine, limiti che non vengono violati. Di là dai colori, i cafè hanno tutti lo stesso modello di sedute.

«Non abbiamo nessuna ostilità per regole che definiscano la qualità dei dehors».

Ormai il Giubileo è alle porte: al netto dei pellegrini attesi (circa 35 milioni) ci sono moltissimi cantieri aperti e un fermento più che ragionevole.

«Speriamo che i cantieri si chiudano in tempi consoni, tra l’altro pensi a quel cantiere della tranvia su via Nazionale che fortunatamente non è stato aperto. Stiamo lavorando con l’amministrazione per vedere cosa poter offrire come associazione a coloro che verranno in visita, sicuramente sarà uno sforzo enorme per la città perché sarà sottoposta a un notevole stress per il sistema dei trasporti, per la pulizia, per la sicurezza, ma sarà un evento di porzioni epocali soprattutto se guardiano a cosa sta succedendo in Europa e nel resto del mondo».

Durante il Covid, si sono registrati numerosi tentativi da parte della criminalità organizzata di mettere le mani su molte aziende e imprese.

«Il nostro osservatorio antiusura è molto vigile. Questo è senz’altro uno dei temi fondamentali su cui la Prefettura dovrà vigilare per evitare che il Giubileo diventi l’occasione per rafforzare la criminalità. Il problema della sicurezza non è solo la microcriminalità, ad esempio, intorno alla stazione Termini».

Che pure cambierà volto al termine dei lavori su piazza dei Cinquecento.

«Fortunatamente. Confidiamo anche nell’aumento delle licenze taxi da parte del Campidoglio».

Dovrebbero arrivarne un migliaio.

«Servirebbe il doppio almeno».

Tornando a dove siamo partiti: i grandi eventi, anche sportivi, hanno portato Roma alla ribalta. Le politiche culturali sono sufficienti?

«Il lavoro sui grandi eventi è stato eccellente, ma ci sono quartieri senza cinema né teatri. È già molto triste vedere le edicole trasformarsi in negozi di souvenir. Questi con le librerie sono luoghi da considerare patrimonio della città. Servono politiche più attente alla loro valorizzazione».

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