Manichini appesi, disordini e aggressioni ad arbitri e avversari: la lunga primavera violenta del calcio nelle Marche

Lunedì 13 Maggio 2024, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 19:16
La lunga primavera violenta del calcio nelle Marche
1 Minuto di Lettura

Primavera di disordini

ANCONA - Qusta primavera non è stata particolarmente prodiga con gli sport di squadra marchigiani. Ma purtroppo non sono solo i risultati sportivi a far storcere il naso, ma anche e soprattutto il ripetersi di episodi di violenza a corredo delle partite. Dagli striscioni offensivi (come nel caso di Ascoli accompagnati anche da un macabro manichino impiccato), alle aggessioni agli arbitri, alle tifose rivali e alle forze dell'ordine: quello dei Daspo e delle denunce, è ormai diventato un abituale bollettino settimanale. L'ultimo atto? Le bombe carta (4) fatte esplodere fuori dall'albergo che ospitava la Vis Pesaro a Recanati la notte prima di gara uno dei playout e la rabbia dei tifosi jesini dopo la retrocessione della loro squadra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA