Usura, l’ipotesi del racket dietro il macellaio suicida con un colpo di pistola

Operazione delle Fiamme Gialle
di Alfredo d'Alessandro
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Lunedì 20 Maggio 2024, 06:00

Si era ucciso con un colpo di pistola nel suo negozio di macellaio a Tollo, un gesto drammatico, ai più inspiegabile: ma sulla morte di Davide Bonanni, che aveva 46 anni e non aveva mai dato segni di squilibri, la Procura della Repubblica di Chieti ha deciso di andare a fondo. E così il sostituto procuratore Lucia Campo ha aperto un’inchiesta con una doppia ipotesi di reato: l’istigazione al suicidio e l’usura ed ha affidato le indagini, che sono andate avanti per alcuni mesi, nel più assoluto riserbo, alla Guardia di Finanza.

Il fascicolo è ancora a carico di ignoti ma, nel frattempo, le fiamme gialle hanno raccolto diversi documenti attraverso i quali si cerca una risposta a quelle che per ora sono solo ipotesi investigative. In particolare si cerca di capire se l’uomo, alle prese con difficoltà economiche che sono sempre più frequenti e non solo per coloro che operano nel settore del commercio, abbia chiesto ed ottenuto prestiti di denaro che si sono sommati e che alla fine non è riuscito a restituire. E, sentendosi ormai con l’acqua alla gola, magari sotto pressione, abbia deciso di farla finita.

LE CARTE

Per ora, in un quadro che deve essere delineato, la documentazione sequestrata dalla Guardia di Finanza ha permesso di ricostruire un giro di titoli per 75.000 euro, somme che non trovano una giustificazione correlata all’attività svolta da Bonanni il quale, peraltro, aveva chiuso la macelleria di Tollo e lavorava come dipendente un’azienda sempre del settore carni.

L’ipotesi è che quella somma rappresenti la somma del corrispettivo di una serie di prestiti da usura che l’uomo aveva ricevuto e che troverebbero un riscontro negli assegni, e relative matrici, emessi a garanzia della loro restituzione.

LE IPOTESI

L’indagine è difficile perché è improbabile che nel mondo degli usurai qualcuno, quando c’è un epilogo tragico, si faccia avanti per reclamare la restituzione di un prestito. L’ipotesi, dunque, è che vistosi con le spalle al muro, l’uomo abbia trovato nel suicidio l’unica via d’uscita e l’abbia messo in pratica nel locale che aveva chiuso definitivamente due settimane prima, al centro del paese. Era il tardo pomeriggio del 26 luglio del 2023, quel colpo di arma da fuoco venne avvertito distintamente e ben presto si scoprì il corpo senza vita, nessun biglietto o messaggio per spiegare il gesto. Ma qualcuno ha iniziato a farsi qualche domanda (anche perché i suicidi sono sempre più frequenti) alla ricerca di una motivazione che spesso, in assenza di biglietti, si riconduce ad un momento di sconforto, ed ha scandagliato la vita di Bonanni, ha ricostruito la sua attività economica, è risalito alle frequentazioni. E probabilmente ha scoperto anche come e perché sia arrivato a indebitarsi fino al punto da esserne fatalmente travolto.

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