Dal privato alla telemedicina, il piano per invertire la rotta: 13 milioni dalla Regione per recuperare il tempo perduto

L’assessore alla Sanità Saltamartini ed il governatore Acquaroli
di Martina Marinangeli
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Lunedì 20 Maggio 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 15:06

ANCONA Un obiettivo tanto ambizioso quanto difficile da centrare: rimettere il treno delle liste d’attesa, deragliato nel post-pandemia, sui giusti binari. Per farlo, la Regione ha deliberato a fine gennaio la ripartizione tra Ast e aziende ospedaliere dei 13,2 milioni di euro di fondi aggiuntivi garantiti dal Governo nazionale e destinati a questo segmento.

Il piano operativo disposto da Palazzo Raffaello prevede per il 2024 il recupero di 160.402 prestazioni ambulatoriali e 3.151 ricoveri.

Le linee guida

Numeri che vanno ad aggiungersi alle erogazioni ordinarie.

Tra le misure previste, la verifica della domanda, delle prenotazioni e delle prese in carico con cadenza giornaliera, l’attivazione dell’overbooking per tutte le agende dei primi accessi, delle visite specialistiche e degli esami di diagnostica strumentale, e la verifica dell’appropriatezza delle prescrizioni da parte dei medici di base e dei pediatri.

All’interno di questa cornice generale, ogni azienda ospedaliera e sanitaria ha deciso come declinare le linee di indirizzo: si va dalle prestazioni aggiuntive pagate 100 euro in più l’ora - per adesso solo su base volontaria - al ricorso al privato convenzionato, fino alla telemedicina per le visite di controllo. La fetta più importante delle risorse va alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica, che drenano 8,6 dei 13,2 milioni a disposizione.

La declinazione per azienda

L’Ast 1 di Pesaro, per esempio, intende recuperarne 9.992 attraverso prestazioni aggiuntive e 600 con l’incremento del monte ore, mentre per la fetta più grande (21.265 prestazioni) si ricorrerà al privato. Più o meno la stessa ricetta applicata anche nell’Ast 2 di Ancona (prestazioni aggiuntive: 9.967; committenza al privato: 17.149) e nella 3 di Macerata (prestazioni aggiuntive: 5.684; committenza al privato: 20.048). Più variegati i programmi delle Ast 4 e 5 di Fermo e Ascoli, che oltre alle modalità individuate delle altre tre aziende, aggiungono anche la riallocazione del personale.

C’è poi il capitolo che riguarda gli interventi chirurgici: nel 2024 si punta a recuperarne 3.151 con uno stanziamento da 4,6 milioni di euro suddiviso soprattutto tra l’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette e l’Inrca. Infine, la partita degli screening oncologici per tumori alla mammella, al colon e alla cervice - in capo alle 5 Ast - su cui le Marche, nel recente passato, sono state maglia nera d’Italia. L’Ast di Ancona, per esempio, conta di recuperarne 2.600 in un anno, mentre quella di Macerata 4.200.

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