In videochiamata succede che un giorno due sorelle ormai maggiorenni si parlano. I loro sguardi, anche se lontane in quel momento, lasciando intendere che è arrivato il momento di farsi forza a vicenda. Quel segreto tenuto dentro per così tanto tempo deve essere confessato. E così l’una ammette all’altra di essere stata violentata dal patrigno quando entrambe erano ancora bambine. Abusi subiti per anni mentre restavano solo in casa con lui: un 48enne teramano che adesso è stato condannato a 6 anni di reclusione con il rito abbreviato per violenza sessuale aggravata dall’aver commesso i fatti nei confronti di minori di 14 anni.
I fatti
I fatti contestati risalgono ad un periodo che va dal 2008 al 2016 e quando tutto è iniziato, con la scusa di farsi spalmare una crema nelle parti intime dove lui sentiva prurito, la più grande delle due aveva 11 anni.
L'ultimo caso
L’ultimo episodio contestato al 48enne risale a quando la ragazza era quasi maggiorenne e lui avrebbe tentato di abusarla sessualmente, senza riuscirci. Ma non si è fermato solo a lei. Negli anni ad essere stata abusata c’è anche l’altra sorella, figlia della moglie dell’imputato, violentata da quando aveva 7 anni d’età e per i successivi cinque anni. Una bambina che ha dovuto sentire il corpo di quell’adulto che la sfiorava. Le mani che la toccavano nelle sue parti intime. Ma lei alla fine si è ribellata. E’ successo il giorno del compleanno di sua madre. Quando poi la ragazzina gli ha sferrato un calcio al petto ed è poi corsa via dopo che lui ha tentato di abbassarle gli slip mentre erano sul letto.
LA DIFESA
Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, il 48enne qualche mese fa avrebbe voluto scamparsela con un patteggiamento ad un anno ed otto mesi di reclusione che non ha visto però il consenso del pm ed è stata quindi rigettata dal gup. A costituirsi parti civili le due sorelle (assistite dagli avvocati Dario Antonacci e Alfredo Cappellacci) che l’altro giorno, su richiesta del gup, sono state entrambe sentite in fase di rito abbreviato ed hanno confermato tutte le accuse nei confronti dell’ex patrigno già all’epoca denunciate. Il 48enne era difeso, invece, dagli avvocati Sabatino Ciprietti e Fabio Di Paolo, che commentano così: «Attendiamo le motivazioni, ma riteniamo che ci siano ampi spunti per sottoporre a critica e a revisione la sentenza pronunciata dal tribunale di Teramo che sarà impugnata inevitabilmente in Appello».