Al gruppo Gavio il controllo delle tangenziali di Milano

Chiusa l’operazione con Aspi che essendo in minoranza ha preferito uscire dal capitale

Al gruppo Gavio il controllo delle tangenziali di Milano
di Rosario Dimito
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Martedì 14 Maggio 2024, 05:25

Riassetto nel mondo delle autostrade del nord con la crescita dell’influenza del gruppo Gavio e la concentrazione di Aspi sui due asset più importanti: Autosole Milano-Napoli e l’Adriatica. Con questa mossa per il momento, Gavio ha sbarrato la strada al fondo australiano Ifm che tramite Aleatica, controlla la Brebemi, il tratto che unisce Milano a Brescia, in alternativa alla A4 (Milano-Venezia). Ieri Astm, la holding dei Gavio, controllata attraverso Nuova Argo finanziaria, attiva nelle concessioni autostradali, ha sottoscritto un accordo con Autostrade per l'Italia per acquisire il controllo di Tangenziali Esterne di Milano (Tem), nota anche come A58, una bretella di tangenziali di 100 km che collega la viabilità intorno a Milano. Astm acquisirà infatti le partecipazioni dirette e indirette di Aspi in Tem (pari al 27,45%, oltre a un’azione condivisa al 50% con Satap, altra società del gruppo Gavio), e in Tangenziale Esterna (Te), pari all’1,25%. Oltre alle partecipazioni, Gavio acquista il credito derivante dal finanziamento soci erogato da Aspi e Amplia Infrastructures (controllata da Aspi), alla stessa Te.

Astm ha anche esercitato, dice la nota, «il proprio diritto di prelazione sulla prospettata cessione a terzi da parte di Pizzarotti della partecipazione detenuta in Te, pari al 10,17% del capitale, oltre al finanziamento soci erogato sempre in favore di quest’ultima pari a circa 14,8 milioni».

Astm pagherà ad Aspi 140 milioni, di cui circa 121,9 milioniper le quote e 18,1 milioni per il credito, e a Pizzarotti 89,4 milioni.

Dato che Astm è già titolare direttamente del 50% di Tem, oltre ad un’azione condivisa al 50% con Aspi, e del 24,92% di Te, al termine delle transazioni arriverà al 77,45% di Tem e al 73,83% di Te, «di cui eserciterà il pieno controllo in assemblea».

Per Aspi su profila una plusvalenza di circa 50 milioni ed ha preferito uscire dall’azionariato perchè con una quota di minoranza non aveva ruolo nella gestione e inoltre non c’era convenienza in quanto la A58 darà dividendi solo tra cinque anni. Invece la prelazione esercitata da Gavio sulla quota di Pizzarotti ha evitato che il gruppo parmense cedesse la sua quota a Ifm che ha il controllo della Brebemi e avrebbe voluto inserirsi anche nella Teem in modo da sviluppare sinergie sui due tratti autostradali. Non è detto però che a bocce ferme possa profilarsi un dialogo che abbia punte di cadute in termini di convenienza per tutti.

LA TRATTATIVA

Comunque Autostrade per l’Italia va avanti nella negoziazione con il Mimit del piano investimenti al 2038 in coincidenza con la scadenza delle concessioni nel 2038 e il Ministero delle Infrastrutture punta alla rifinizione del quadro concessorio per ottimizzare il regime tariffario. A tendere il Ministero vorrebbe raggiungere un piano tariffario unico con meccanismi di spacchettamenti autostradali in tante piccole tratte simili e omogenee, pari a un centinaio di chilometri a tratte.

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