Ascoli, aggressione ad un altro sanitario: un medico del 118 afferrato al collo, aveva soccorso un uomo privo di sensi alla fermata del bus

Ascoli, aggressione ad un altro sanitario: un medico del 118 afferrato al collo
di Mario Paci
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Lunedì 13 Maggio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 15:21

ASCOLI Un altro grave episodio che ha visto come vittima un operatore sanitario dell’Ast 5 si è registrato ieri intorno all’ora di pranzo. La centrale operativa del 118 dell’ospedale Mazzoni ha ricevuto una telefonata di soccorso: un uomo di 55 anni, privo di sensi, era sdraiato a terra vicino alla pensilina della fermata dell’autobus, proprio davanti all’ospedale Mazzoni. 

Il soccorso

Data la vicinanza, in pochissimo tempo è partita un’ambulanza, con a bordo il medico, un operatore sanitario e l’autista. Il medico ha prestato le prime cure al cinquantacinquenne ascolano, residente in una frazione poco distante, che nel frattempo aveva ripreso conoscenza. Ma sulla base dei parametri clinici e per la perdita di sensi, il medico ha disposto il trasferimento nel vicino pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni. A quel punto però l’uomo, nel rifiutare il ricovero, ha dapprima inveito contro gli operatori sanitari e poi, perdendo il lume della ragione, ha afferrato per il collo il medico del 118.

Per fortuna l’intervento immediato dei colleghi dell’ambulanza ha impedito il peggio e li ha separati. È stato quindi richiesto l’intervento dei carabinieri mentre l’utente è stato accompagnato al pronto soccorso. Nei suoi confronti, nelle prossime ore, potrebbe scattare un provvedimento giudiziario.

Le aggressioni

Purtroppo anche nel Piceno le aggressioni a medici e dirigenti sanitari sono in aumento, spesso vittima di intimidazioni fisiche o verbali che testimoniano i recenti fatti di cronaca. C’è chi sostiene, come avvenuto nelle aziende sanitarie, che sia giunto il tempo di istituire cosri di formazione per l’autodifesa personale degli operatori sanitari ma l’Ast picena è contraria a una sorta di “militarizzazione della sanità”. «Purtroppo sono cambiati i tempi - ha detto la direttrice generale, Nicoletta Natalini. e l’ospedale come la scuola non sono più percepiti come luoghi sicuri».

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