Bonifica della Valle del Sacco, le associazioni fanno il punto sugli interventi: «Intrapresa la strada giusta»

Dagli studi sullo stato di salute sui residenti al monitoraggio di acque e suoli, avviate tutte le procedure

Bonifica della Valle del Sacco, le associazioni fanno il punto sugli interventi: «Intrapresa la strada giusta»
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 13 Maggio 2024, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Bonifica della Valle del Sacco, a che punto sono gli interventi? A tracciare un bilancio dello stato dell'arte degli interventi, aggiornato allo scorso aprile, è il gruppo di associazioni ( Rete per la Tutela della Valle del Sacco- Retuvasa, i circoli di Legambiente di Anagni e Frosinone, Anagni Viva, Diritto alla Salute) che seguono la vicenda del Sito d'interesse nazionale dalla sua istituzione, ormai 20 anni fa.

Un percorso accidentato, poi la svolta nel marzo del 2019 con l'Accordo di programma tra Regione Lazio e Ministero dell'Ambiente, con uno stanziamento di circa 53.6 milioni di euro che sono stati accantonati. Cinque anni dopo tra intoppi burocratici nell'avvio delle procedure, guai giudiziari e una pandemia il bilancio può dirsi positivo considerando anche che si tratta di attività oggettivamente complesse e delicate che riguardano un'area molto vasta. Ma vediamo nel dettaglio. L'Accordo di Programma del 2019 prevedeva intanto studi sulle matrici ambientali (acqua e suolo) e sullo stato di salute della popolazione. Partiamo da questi ultimi.

INDAGINI SANITARIE

L'indagine condotta dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio sullo stato di salute della popolazione residente nel Sin è terminata l'estate scorsa. Gli esiti sono stati illustrati in incontri pubblici e sono stati pubblicati su un sito web realizzato appositamente dal Dep Lazio e consultabile da chiunque - www.progettoindaco.it - che rappresenta il fiore all'occhiello delle attività sin qui svolte.
L'indagine sulla Coorte dei nati (lo studio dello stato di salute dei bambini in relazione all'esposizione ai fattori di rischio ambientali nei primi 1000 giorni di vita) è iniziata nel corso del 2023.

LE ACQUE

Passiamo ora alle attività che devono verificare il grado di contaminazione da sostanze inquinanti (esaclorocicloesano e altri fitofarmaci) di acqua e suolo. Il monitoraggio delle acque ad uso potabile, irriguo e domestico. La prima campagna di monitoraggio (fase 0) finalizzata ad uno screening preliminare della qualità delle acque dal sito di Colleferro alla confluenza del fiume Sacco con il fiume Liri per una lunghezza di circa 70 km è terminata. Pertanto ora si procederà con la fase I e la fase II.

I SUOLI

Di grande importanza anche la caratterizzazione delle aree agricole riparariali che serve a verificare il grado di contaminazione dei terreni a ridosso del fiume Sacco, nella zona esondabile. In queste aree è vietata ogni tipo di attività, dall'agricoltura all'allevamento. Le attività di campionamento di suoli e vegetali sono prossime al 50% (sono state completate in 5 comuni Colleferro, Segni, Gavignano, Paliano e Anagni). È in corso la valutazione degli risultati dei campionamenti svolti (oltre 10mila tra suoli e vegetali) e intanto prosegue l'attività di campionamento nei successivi comuni del Sin.

I SITI INQUINATI

L'Accordo di programma poi prevede interventi di ripristino ambientale in ex discariche e siti industriali dismetti. Il quadro, aggiornato allo scorso dicembre, è il seguente: in corso l'intervento nell'ex Europress di Ceprano, bloccato invece da un contenzioso al Tar quello nell'ex Olivieri, sempre nel Comune di Ceprano. Per i siti di ex Stabilimento Annunziata (Ceccano), ex Polveriera (Anagni), ex Cartiera (Ferentino), Ex SNIA BPD Bosco Faito (Ceccano), ex Cartiera Vita Mayer (Ceprano), Ponti della Selva (Paliano) e ex discarica Le Lame (Frosinone) sono stati predisposti i contratti applicativi dell'Accordo di programma e l'avvio dell'intervento è previsto a breve.
 

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