«Suo marito è stato coinvolto in un grave incidente, per evitargli la prigione mi deve dare 100mila euro». Ed è stata proprio questa la cifra che un malvivente, fingendosi avvocato, è riuscito a portare via nel tardo pomeriggio di giovedì scorso ad un’anziana signora, classe 1940, in via Tito Quinzio Penno, zona Tuscolana. Quando si è accorta della truffa però era ormai troppo tardi e dell’uomo non c’erano più tracce.
L’INGANNO
Ma non ha agito da solo. Intorno alle 18 infatti, mentre moglie e marito erano a casa, un finto carabiniere ha telefonato per parlare con l’uomo, 80enne, dicendogli che doveva recarsi in ufficio a ritirare dei documenti importanti.
Una volta tornato il marito a casa i due si sono accorti dell’inganno e hanno subito contattato le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Tuscolano ai quali i coniugi hanno raccontato l’accaduto. L’uomo che si è presentato a casa, ha detto l’anziana, aveva un accento campano. Non un fatto insolito. Molti dei truffatori di anziani, come hanno dimostrato indagini ma anche arresti recenti, vengono infatti apposta da Napoli e dintorni e sono al servizio della Camorra, ingaggiati per poche centinaia di euro.
Non c’è dubbio che, dietro ai giovani che bussano alle porte dei malcapitati, ci siano associazioni ben organizzate. Chi effettua le chiamate sa tutto delle vittime, non solo indirizzi ma anche nomi di figli e nipoti ed è in grado, tramite degli appositi apparecchi, di modificare la propria voce in modo da far cadere gli anziani nel tranello.
IL PRECEDENTE
A inizio marzo, una di queste bande è stata sgominata dai carabinieri di Trastevere. La centrale operativa si trovava in un garage di un condominio di Casoria, comune alle porte di Napoli. Quando i militari hanno fatto irruzione il call center era in piena attività, con cinque centralinisti impegnati ad agganciare le vittime dall’elenco telefonico delle pagine bianche.