È una sfida politica attesa per capire se e cosa è cambiato in Ciociaria dalle Politiche del 2022 e dalle Regionali dell'anno successivo, che hanno incoronato il centrodestra e consegnato lo scettro a Fratelli d'Italia. Per partiti e schieramenti è un nuovo esame per testare il gradimento degli elettori e poi avviare le analisi. L'8 e 9 giugno, infatti, si voterà anche per il rinnovo del Parlamento europeo. Il sistema è quello proporzionale con lo sbarramento al 4 per cento: 15 i seggi da attribuire sui 76 spettanti all'Italia.
Nella circoscrizione Centro, che comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche, sono cinque i ciociari che puntano a un banco nell'aula di Strasburgo: tre espressione del centrodestra e due del centrosinistra.
Una delle curiosità è legata al Partito democratico: non schiera alcun rappresentante ciociaro ai blocchi di partenza per la corsa all'Europarlamento, con i dem che cercheranno di convogliare, secondo le indicazioni della segreteria regionale, i consensi sulla leader nazionale, Schlein, e sull'ex governatore Zingaretti.
In provincia saranno 504 le sezioni allestite nei 91 comuni (in 36 si andrà alle urne anche per le amministrative). Una tornata molto attesa dai gruppi politici perché importante e altamente indicativa per conoscere la geografia del voto. Il risultato, infatti, assumerà un valore di test nelle singole forze e nelle coalizioni e le percentuali potrebbero delineare nuovi scenari e futuri assetti sul fronte delle correnti e dei rapporti di forza tra alleati.
Ma come era finita cinque anni fa? In Ciociaria il primo partito era risultato quello della Lega con il 40,35 per cento. Sul secondo gradino del podio era salito il M5S (18,57%), mentre sul terzo il Pd (16,08%). Fratelli d'Italia aveva raccolto l'8,90%, Forza Italia l'8,13%. Ma da allora tante cose, sul piano dei numeri, sono profondamente cambiate.