Fiorello, ieri il gran finale di VivaRai2. Cosa farà ora il conduttore? «Se non ho idee non torno»

Ieri mattina la chiusura del programma di Rai 2. In 2000 fuori dal glass, Ama e Jovanotti ospiti. Lo showman: «Ora mi fermo»

Fiorello, 63, con Amadeus, 61, Jovanotti, 57, Fabrizio Biggio, 49 e Mauro Casciari, 51 e Mauro Casciari, 51
di Ilaria Ravarino
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Sabato 11 Maggio 2024, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 08:10

Fa bene, fa male, meglio così «che poi si inflaziona», oppure no, «ditegli di ripensarci, di non lasciare»: alle cinque e trenta del mattino il dibattito sul destino di Fiorello, tra le fila del popolo di VivaRai2!, è aperto. Sui marciapiedi del Foro Italico non si cammina più, non c’è un parcheggio a pagarlo oro: «Siamo arrivati all’una di notte, per tenere il posto abbiamo lottato. La gente spinge», racconta una signora con i capelli bianchi, aggrappata alla transenna. Lei viene da Bologna, altri arrivano da Jesi, da Rieti, da Firenze, dalla Sicilia: c’è pure una famiglia da Zurigo. 

Fiorello, l'ultima puntata di “Viva Rai2" insieme ad Amadeus: «Qui sono sempre stato libero, ci si rivede alla prossima idea». Gli ascolti e il boom social

GLI AMICI

Ultima puntata di VivaRai2!, fine di un ciclo: più di 2000 persone dal vivo (è record), Amadeus ospite della sua ultima diretta Rai, Jovanotti riappare per la prima volta in pubblico a dieci mesi dal brutto incidente in bici che gli è costato la frattura di femore e bacino.

Il cantante arriva al Foro Italico con la stampella in spalla, il cappello in testa, l’andatura prudente: canterà Azzurro con Fiorello, nel finale di puntata, prima di andarsene a bordo di una Cadillac rosa guidata da Amadeus. Fiorello gli strappa un annuncio: il suo possibile ritorno sul palco «nella primavera del 2025». Ma si vedrà, del resto in questa giornata sono tutti un po’ emotivi. 

 

Lo è Biggio, che non trattiene le lacrime davanti ai giornalisti. «Come mi sento? È come svegliarsi da un sogno», dice, e non va lontano dalla verità: da oggi dovrà cavarsela da solo - lui e la “banda” di talenti allevati nel programma - passando all’incasso prima che l’effetto Fiorello svanisca come un’illusione. Anche perché lui, Fiorello, sembra intenzionato a fermarsi per davvero: «Quando ci rivediamo? Può essere fra un anno, due o mai. Serve una bella idea, per tornare. Aiutare il prossimo conduttore sul palco di Sanremo? Dopo sei festival, la miglior strategia è non tornare proprio». Quanto a un programma con Amadeus, «non è mai stato veramente un’opzione, erano congetture giornalistiche», dice. Ribadendo: «Andare a trovare Ama sul Nove? Ora mi riposo. Se mi chiedesse di farlo domani, direi di no». Tanto più che la Rai («Sempre stato libero, mai ricevuto una telefonata o una pressione») lo tratta con ogni riguardo possibile. In pellegrinaggio al glass, alle sette del mattino, c’era la presidente dell’azienda in persona, Marinella Soldi, il vice direttore dell’intrattenimento Prime Time Claudio Fasulo, volato appositamente dall’Eurovision, il dirigente Stefano Coletta, la direttrice di RaiPlay Elena Capparelli (l’ad Roberto Sergio: «Grazie Fiorello, stagione indimenticabile»). Fiorello abbraccia e bacia tutti, senza dimenticare mai il pubblico dietro alle transenne: bambini in prima fila, un gruppo di persone in sedia a rotelle, un camion passa, rallenta e saluta con un colpo di clacson. La puntata è lunga, “sfora” di 15 minuti, e mai così movimentata: dal glass al semaforo, dove lo showman si esibisce con Amadeus in un numero sulle strisce pedonali, salendo a bordo di un autobus («Era il numero Nove», scherza), poi dalla strada allo Stadio Olimpico. Dove, solo con un pianoforte in mezzo al campo deserto, lo aspetta Ultimo per cantare il suo singolo Altrove e Albachiara di Vasco Rossi. 

LA CONCLUSIONE

Al Foro Italico arriva anche la moglie di Fiorello, Susanna Biondo, e la figlia Angelica, con lo zainetto in spalla «che poi si va a scuola». C’è tempo per qualche battuta («Ama, questa gente al Nove te la sogni») e alle 8.16 cala il sipario sul programma, con la polizia municipale che tenta invano di riportare ordine nel luogo deputato agli Internazionali di tennis. C’è chi sbircia sulla scrivania del glass, orfana di conduttori: la scaletta del programma (appena 4 pagine), pupazzetti, una mano finta, una pecora, una sveglia con la faccia di Fiorello. Il sentimento popolare interpretato dalle parole sul gobbo: “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”. 

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