Ricci, più che Europee è un antipasto di Regionali: parole di fuoco su Acquaroli (e la giunta)

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Più che Europee quello di Matteo Ricci è stato (ed è) un antipasto di Regionali (che si terranno nel 2025): parole di fuoco su Acquaroli e sull'operato della giunta egionale culminate con il lancio del guanto di sfida all'attuale presidente. «Lo invito a un confronto Tv, la scelga lui. Perché l'Europa parte dalle Marche - ha tuonato il sindaco uscente di Pesaro, ultimo capoluogo marchigiano ancora in mano al centrosinistra, oggi candidato all'Europee con il Pd - L’Europa è fondamentale per il futuro della nostra regione: la riscossa democratica parte da qui». Tre, i punti cardine: la sanità («Senza un reale disegno, peggiorata in tutto»), i fondi e il mancato coinvolgimento regionale nella vetrina di Pesaro Capitale della Cultura («Avremmo potuto organizzare eventi ad Ancona, Loreto o Recanati») e la ricchezza complessiva al ribasso, da mesi, nella Regione. Mentre si aspetta una risposta dal presidente Acquaroli, è intervenuta Chantal Bomprezzi, segretaria regionale dem: «Comprendo il messaggio che ha voluto lanciare Matteo Ricci ma questo non è il momento degli spot televisivi o dei personalismi perché dobbiamo far comprendere al nostro elettorato che è il Partito democratico in campo».

Il discorso

Ricci ha spiegato: «Noi democratici dobbiamo ridare ai marchigiani un progetto, un’ambizione, una prospettiva. Per questo oggi, pubblicamente, voglio sfidare il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ad un confronto pubblico, durante il quale parlare innanzitutto dei temi che stanno a cuore alla nostra gente: la sanità, che inequivocabilmente è peggiorata, nonché la gestione miope della cultura e del turismo da parte del governo regionale, che non ha saputo cogliere l’occasione rappresentata da Pesaro, Capitale della Cultura, per tutto il territorio. Acquaroli accetti di confrontarsi sull’Europa e le politiche per rappresentare le Marche».