Serena Mollicone, il carrozziere Carmine Belli: «La vidi litigare con un ragazzo biondo»

L'uomo lo ha affermato al processo d’appello, dopo l’assoluzione degli imputati in primo grado. L'ex barbiere dei Mottola: "Gli tagliai i capelli"

Serena Mollicone e Carmine Belli
di Vincenzo Caramadre
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Giovedì 16 Maggio 2024, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 10:35

«Il 1 giugno 2001, davanti al bar Chioppetelle, proprio vicino al paletto che indica la fermata del Cotral, vidi una ragazza con un ragazzo. Credo fosse Serena. I due erano rivolti verso la strada, di fianco a me, lui la teneva per un braccio come se lei volesse attraversare la strada ma lui la stesse bloccando». Lo ha detto Carmine Belli, il carrozziere di Arce, che fu processato e poi assolto nei tre gradi di giudizio per l'omicidio di Serena Mollicone, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, nel corso del processo in cui sono imputati l'ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e due carabinieri. Tutti assolti in primo grado dalla corte d'assise di Cassino.

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Quanto all'altezza dei due ragazzi Belli ha aggiunto: «Non avevo focalizzato l'altezza, ma mi erano sembrati più o meno della stessa statura.

Tornai anche sul posto per vedere se per caso ci fosse un dislivello sulla strada, perché in giro si diceva che lui fosse più alto».

«Il ragazzo aveva i capelli mesciati biondi a spazzola», ha poi aggiunto Belli.

Nella stessa udienza e stato ascoltato l'ex collega di Belli, Pierpaolo Tomaselli che era con lui in auto al passaggio davanti al bar. Quest'ultimo davanti alla corte d'assise di Cassino aveva indicizzato il passaggio davanti al bar Chioppetelle il 31 maggio 2001 e non il  primo giugno come detto da Belli. Riascoltato dopo che la corte d'assise di Cassino ha ritenuto credibile la sua versione.
 "Ricordo che quel giorno, giovedì 31 maggio, tornando da Isola Liri dove avevamo acquistato la vernice, mentre ero in macchina, all'altezza del bar Chioppetelle Carmine Belli mi disse 'guarda sta ragazza come piange'. Questo lo ricordo", ha ribadito l'uomo. 

LA RICHIESTA

La Corte d'Assise d'Appello di Roma ha respinto la richiesta della procura generale di acquisire le sit di Simonetta Bianchi, ex barista di Chioppetelle, teste al processo di secondo grado. La testimone, affetta da una patologia, ha dichiarato di avere ricordi molto confusi. "I miei ricordi sono confusi, lavoravo al bar Chioppetelle, sono venuti i carabinieri a cercare una ragazza, non erano di Fontana Liri - ha detto Bianchi in udienza - Se ben ricordo c'era anche il maresciallo Mottola, che io conoscevo perché esattamente un anno prima mio padre fece un incidente. Ero al bancone, mi chiesero se avevo visto una ragazza".

Infine è stato ascoltato Ramon Iommi, il barbiere di Marco Mottola, chiamato dall’accusa per chiarire se l’imputato portava i capelli mesciati, che ha detto: "Nel 2001 feci le meches a Marco Mottola, lui aveva i capelli biondo scuro. Sono certo perché gli misi la carta stagnola in testa e poi andai a fare la barba a un'altra persona. Poteva essere aprile o maggio. Dopo il ritrovamento del corpo di Serena, non ricordo il giorno esatto, ma comunque prima del funerale, Marco venne a casa mia e mi chiese se gli potevo tagliare i capelli. 'Ma già te li tagli?' dissi io. Mi rispose che a casa si erano arrabbiati perché non volevano le meches. Così glieli tagliai in bagno, rasati sotto e sopra un po' più lunghetti". 

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