Lunedì o martedì il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, comunicherà la prima lista per Euro 2024 (ritiro a Coverciano, dal 31). Saranno più o meno una trentina di giocatori, con qualche riserva allertata, non si sa mai. Dopo l’amichevole contro la Turchia a Bologna, prevista per il 4 giugno (non saranno presenti coloro che scenderanno in campo due giorni prima nel recupero tra Atalanta e Fiorentina), si tirerà una somma e usciranno i 26 definitivi per l’avventura in Germania, dove l’Italia è chiamata a difendere il titolo di campione d’Europa conquistato a Wembley nel 2021. Luciano Spalletti, presente ieri alla “Lanterna di Roma” per l’avvio del canale della Figc, è apparso sufficientemente rilassato: manca un mese al via dell’avventura azzurra e l’organico è quasi al completo. Quasi. «Per l’ottanta per cento, le convocazioni sono fatte. Ora sta al venti dimostrare di voler entrare...», dice.
LE PAROLE CHIAVE
Subito una brutta notizia: Zaniolo salta l’Europeo, dopo la microfrattura subita al piede sinistro nell’ultima gara in Premier. E già aveva dovuto saltare Euro 2020 perché reduce dalla rottura del crociato. Si riaprono le porte per i vari Politano, Orsolini, Kean, El Shaarawy e Zaccagni. Spalletti parla di «appartenenza e di italianità», di «equilibrio», di «mescolare i principi tecnico tattici del passato con quelli moderni, inserendo in campo idee diverse». Il famoso calcio fluido. La difesa tre, a quattro, ma dentro devono essere i giocatori gli abili interpreti. E qui veniamo al nodo, che forse non lo è più: Gianluca Scamacca. La punizione per comportamenti non in linea con le regole spallettiane, deve avergli fatto bene. «Se gioca così è difficile... (non finisfe la frase ma intende “lasciarlo fuori”, ndr). Lui ora è un po’ nell’ottanta per cento dei sicuri e un po’ nel venti degli incerti. Ma va ricordato che gli ho fatto giocare pure partite importanti. Qualcuno ogni tanto può pensare che si dipenda da lui. Ma si dipende dalla disponibilità collettiva.
IL MESSAGGIO AGLI ITALIANI
Ed ecco il messaggio, scritto dal tecnico stesso, che ci arriva: è diretto agli italiani. «Non vedo l'ora di vivere e di condividere questa esperienza degli europei con tutti gli italiani. Non vedo l'ora di trasmettere ai miei giocatori la stessa emozione, la stessa passione. Qualunque sarà il risultato voglio che gli italiani siano fieri di noi, vogliamo essere un esempio positivo di appartenenza e di italianità. Questo Paese ne ha bisogno e vogliamo dimostrare di esserne consapevoli, vogliamo mostrarci all'altezza, al di là di come il pallone traccerà le nostre storie e i nostri destini. "Siamo orgogliosi di voi”. È il più bell’attestato che aspiriamo a ricevere al nostro ritorno».