Nessuna corruzione, così la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del processo Castrum che si chiude con un nulla di fatto dopo sette anni di processi e sentenze. La Suprema Corte nell'annullare la sentenza d'appello senza invio, riqualifica il reato in corruzione per un atto d'ufficio (corruzione improrpia) che prevede pene da sei mei a tre anni, e dichiara il reato estinto per prescrizione nei confronti dell’ex dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Giulianova, Maria Angela Mastropietro, il marito Stefano Di Filippo e i fratelli Andrea e Massimiliano Scarafoni.
È l’ultimo, clamoroso atto di una vicenda iniziata nel 2017 con sette arresti all’alba da parte della finanza e con tre gradi di giudizio: in primo grado il verdetto era stato durissimo, poi la riduzione in Appello e infine ieri l'annullamente della sentenza per tutti e quattro gli imputati. La Cassazione ha, infatti, cancellato il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (articolo 319 del codice penale), riqualificato in corruzione per un atto d'ufficio (articolo 318 del codice penale), è scattata la prescrizione che estinge il reato. I due coniugi erano assistiti dagli avvocati Guglielmo Marconi di Teramo e Alfredo Gaito, docente di diritto processuale penale alla Sapienza di Roma.