«Non tutto può essere sacrificato in nome dello slogan «scegliete voi il capo del governo!" Anche le tribù della preistoria avevano un capo». Con queste parole la senatrice a vita Liliana Segre ha concluso il proprio intervento in Senato durante la discussione generale sul premierato, con un discorso estremamente critico sul ddl Caselalti, in cui ha ravvisato «aspetti allarmanti» su cui - ha detto - «non posso e non voglio tacere». Parole che sono rimbalzate sui siti di informazione e sui social. e potrebbero avere un notevole peso in un futuro referendum. E che il centrodestra voglia correre verso questo responso delle urne lo ha confermato la premier Giorgia Meloni, che tuttavia ha sottolineato come esso non riguarderebbe lei bensì «il futuro».
L'intervento
L'aula di Palazzo Madama è stata impegnata nella seconda giornata dedicata alla discussione generale che potrebbe concludersi già mercoledì, con la stragrande maggioranza degli interventi da parte di senatori d'opposizione.
Poteri del premier
E con la maggioranza assoluta, il premier avrà anche il controllo delle nomine dei giudici della Corte costituzionale «e degli altri organi di garanzia». E poi la sferzata finale: Anche le tribù della preistoria avevano un capo, ma solo le democrazie costituzionali hanno separazione dei poteri, controlli e bilanciamenti, cioè gli argini per evitare di ricadere in quelle autocrazie contro le quali tutte le Costituzioni sono nate». Concetti analoghi li ha espressi l'altra senatrice a vita, la scienziata Elena Cattaneo, che ha sottolineato come per affrontare il problema dell'instabilità si dovrebbe piuttosto puntare a «restituire forza, dignità e autonomia a un Parlamento oggi indebolito». Quando terminerà la discussione generale in Aula interverrà in replica la ministra Maria Elisabetta Casellati, ma al momento non sembra che la maggioranza sia intenzionata a cambiare rotta. Meloni ha difeso il testo («con la riforma cambierà tutto») e ha confermato che si è diretti al referendum. «Non mi preoccupo di quello che dicono i miei avversari», ha detto per poi sottolineare che il referendum «non riguarderà" lei bensì «il futuro».