Lazio, Kamada prende tempo. Mandas vola. Il giapponese è ancora indeciso se restare un’altra stagione

Monza e Fiorentina sul greco: via in prestito o per 30 milioni

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di Alberto Abbate
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 06:00

L'ultimatum a Kamada non sarà rispettato. Per carità, era orientativa la data di oggi, dal momento che scadrà comunque il 30 maggio l'opzione unilaterale, a favore del giapponese, per il rinnovo triennale con la Lazio. Il club aveva chiesto e sperava di ricevere una risposta sulla permanenza o l'addio in anticipo. Invece no, serviranno altri giorni di riflessione, Daichi prende tempo. Sta comunque rivalutando di restare a Formello, lo farebbe firmando al massimo per un altro anno (sempre che Lotito sia d'accordo sul rischio di riperderlo nel 2025 a zero), ma è ancora indeciso. Ha sul piatto altre due offerte, in particolare c'è quella del Crystal Palace del suo ex tecnico Glasner, Kamada è tormentato. Tudor lo ha rigenerato, rimesso a suo agio nel 3-4-2-1, impiegato sette volte su sette in campionato. A Monza aveva propiziato il vantaggio di Immobile, domenica ha sfornato un'altra prestazione super in fase di copertura e recupero: record di contrasti (4) e duelli (7) vinti contro l'Empoli e standing ovation dell'Olimpico al cambio. Nel giorno delle celebrazioni dei 50 anni del primo scudetto. «Volevo una maglia della partita, l'ho chiesta a Kamada, cosa poteva importare a un giapponese? Invece mi ha risposto: "Questa no, è una maglia importante”», la rivelazione di Massimo Maestrelli domenica pomeriggio.

GLI ALTRI ACQUISTI

A dicembre lo sconforto aveva preso il sopravvento, Daichi era certo di voler lasciare il nostro campionato. Forse ora la Lazio gli sta entrando pian piano dentro, come si augurava Lotito: «Tudor ne ha fatto un perno». Era la promessa fatta a Villa San Sebastiano dal tecnico croato, al momento della firma del contratto. Igor ha firmato però solo fino al 2025, forse anche questo non convince Kamada fino in fondo, c’è la paura di ritrovarsi punto e a capo.

Il giapponese è l'unico nuovo acquisto rivalutato, il resto del mercato estivo - e non solo - è finito ai margini del nuovo ciclo. È vero che Tudor ha utilizzato 19 titolari, ma Rovella è ancora impiegato a singhiozzo, a Isaksen ormai viene preferito Pedro, e Immobile ha già riscavalcato Castellanos. Rispetto ai tempi di Sarri, anche Guendouzi sembra un altro e a fine stagione valuterà l'addio. Nonostante la diplomazia del suo entourage, Romagnoli continua a non trovarsi nel nuovo modulo. Forse la società ha sottovalutato quanto questa rivoluzione tecnica avrebbe scombussolato l'attuale organico. Spaventa lo scenario in vista di giugno, soprattutto senza l'oro della Champions (resta un lumicino a due giornate dal termine del campionato) e con il solito spettro dell'indice di liquidità dietro l'angolo.

IL NODO FRA I PALI

Serve denaro fresco, difficile ottenerlo dal 31enne Luis Alberto, ai titoli di coda con la Lazio. Dopo l’infortunio del 12 marzo, si stanno defilando le pretendenti per Provedel, un altro caso sotto il tappeto. Ivan vorrebbe riprendersi il suo posto fra i pali, tentare una disperata rincora all’Europeo, ed è infastidito da chi ha messo in dubbio le sue difficoltà nel recupero. Il friulano spera di rientrare a San Siro, va rilanciato, ma ora Tudor ha il dubbio dopo le parate di Christos. Insieme a Kamada, Mandas è l’altro nuovo acquisto - lanciato già da Sarri il 10 gennaio - emerso e cresciuto. Dopo il Monza (c’è l’affare Colpani in ballo), anche la Fiorentina sarebbe interessata al portierino greco e potrebbe mettere Barak sul piatto. La Lazio non vorrebbe cederlo, se non in prestito, fermo restando la permanenza di Provedel a Formello. Tutti però hanno un prezzo, la valutazione è schizzata a 25-30 milioni, farebbero molto comodo.

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