Ricostruzione, nel Cratere: vertice a Montereale, scatta la rivolta

Ricostruzione, nel Cratere: vertice a Montereale, scatta la rivolta
di Daniela Rosone
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Lunedì 17 Settembre 2018, 18:09
Ricostruzione paralizzata nei comuni del doppio cratere ma ora Pizzoli, Barete, Cagnano, Montereale, Capitignano e Campotosto alzano la voce e si fanno sentire in un affollato vertice a Montereale. Comuni coinvolti sia nel sisma del 2009 che in quello del centro Italia del 2016. I problemi qui erano già molteplici ed evidenti dopo il primo terremoto ma ora le macchine burocratiche a diverse velocità rischiano di compromettere seriamente la vita di questi paesi. Per il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, non nuovo di certo a questo tipo di denunce, la situazione del terremoto del 2016 è addirittura paradossale. La normativa secondo i sindaci va migliorata ma Giorgi ha anche fornito esempi concreti di altri uffici per la ricostruzione come Pesaro-Urbino che ha rilasciato qualche giorno fa circa 800-1000 pratiche oppure come quello di Ascoli a 500 pratiche o Rieti a 300 circa. << Il nostro a Teramo – ha detto – sta appena sulle 25 pratiche rilasciate, con questi numeri non andiamo da nessuna parte >>. Dati relativi alla ricostruzione leggera, si parla di edifici classificati B. Se mai dovesse partire (ma con queste premesse per Giorgi è impensabile) la ricostruzione pesante le problematiche si farebbero ancora più serie. Mentre si fanno i conti con l’ultimo sisma, rimangono ancora irrisolte le questioni aperte dal 2009. Gli uffici territoriali della ricostruzione, come è noto, sono stati aboliti dal governo precedente. L’ufficio ricostruzione dei comuni è senza titolare. Dopo l’addio di Paolo Esposito, il sindaco Giorgi fa notare che anche l’ingegner Fabrizi lascerà e la struttura tecnica di missione con Marchesi è a scadenza a fine mese. Questa è la situazione attuale. Ma la cosa più grave per il primo cittadino di Montereale è un’altra. << Non abbiamo ancora un interlocutore di carattere politico – spiega – dopo cento giorni di questo nuovo governo non c’è un sottosegretario con delega alla ricostruzione che possa sedersi con noi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni concrete per i nostri problemi >>. Si tratta di comuni che rischiano lo spopolamento, se la ricostruzione non partirà seriamente purtroppo il destino di questi paesi è già segnato.
 
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