Dieci giorni fa era arrivato in ospedale, al Mazzini di Teramo, con un principio d’infarto, ma non è più tornato a casa perché sabato scorso, il 13 aprile, è morto a soli 55 anni nel reparto di rianimazione cardiochirurgica dov’era stato poi trasferito dopo una coronarografia. A presentare immediatamente un esposto ai carabinieri per chiedere di fare chiarezza sull’accaduto è stata sua moglie. Ieri, sul corpo di Marco Lucci, così si chiamava il paziente, un macellaio che viveva con la famiglia nella frazione Piane di Castiglione Messer Raimondo, è stata eseguita l’autopsia dal medico legale Cristian D’Ovidio su disposizione della procura. Un fascicolo per omicidio colposo che al momento vede iscritto nel registro degli indagati un solo medico che ha nominato una propria consulente presente, ieri, in fase di autopsia. Si tratterebbe del sanitario che ha eseguito la coronarografia, un esame ospedaliero che va comunque sempre fatto in regime di ricovero in Emodinamica. Appena scattata l’inchiesta la magistratura ha disposto il sequestro della cartella clinica.
Così come già emerso dall’esame autoptico è proprio durante la procedura della coronarografia, eseguita giorni fa, che sarebbe emersa una problematica, tant’è che Lucci non si è più ripreso fino al decesso avvenuto per un’insufficienza multiorgano. In ospedale il 55enne era arrivato una decina di giorni fa, accusando sintomi riconducibili ad un principio d’infarto, tant’è che poi è stato necessario sottoporlo ad una coronarografia, un esame indicato per valutare la funzionalità del cuore. Si esegue in anestesia locale, un altro particolare che adesso dovrà essere valutato dal consulente della procura, ed è diventato, ormai, un esame di routine in molti ospedali i cui risultati servono per escludere o confermare la presenza di significativi restringimenti coronarici. Al momento del decesso non stava più in reparto, ma era stato trasferito nella rianimazione cardiochirurgica proprio per le sue condizioni ed era, a quanto pare, in uno stato non più vigile. È lì che sabato scorso, improvvisamente, è peggiorato fino a quando il suo cuore ha cessato di battere. Lucci lascia la moglie e tre figli. Nella piccola frazione dove viveva era una persona molta conosciuta proprio per il lavoro che svolgeva. La sua macelleria, che si trova a Collecorvino, è da sempre un’attività commerciale di riferimento. La notizia della sua improvvisa scomparsa è subito circolata sui social dove gli amici hanno postato numerosissimi messaggi di cordoglio. Tra i primi ci sono quelli dell’Asd Valle del Fino, dove il figlio Riccardo era stato tesserato, e dello Spoltore Calcio, dove invece è adesso tesserato il figlio Matteo. «Un uomo dal cuore d’oro e animo nobile, ci mancherai tantissimo», ha scritto Federica. «Ci mancheranno i tuoi modi gentili ed educati», ha postato, invece, Luigi.