Abruzzo, a Capodanno la montagna si illumina contro l'emigrazione dei giovani

Abruzzo, a Capodanno la montagna si illumina contro l'emigrazione dei giovani
di Sonia Paglia
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Giovedì 29 Dicembre 2016, 11:39
La nuova emigrazione dei giovani italiani e la speranza di tornare a vivere nei propri paesi d’origine, saranno i tempi della 28esima edizione della Fiaccolata di fine anno. Un evento simbolico dopo la strage di Berlino in cui è morta la sulmonese Fabrizia Di Lorenzo.  Così, la sera del 30 dicembre, alle ore 21,30, Civitella Alfedena, il paese pilota del Parco nazionale, d’Abruzzo, Lazio e Molise, spegnerà le luci e solo il fuoco delle fiaccole, portate in mano da oltre 150 partecipanti, illuminerà le figure mobili sull’alta montagna. E’ lì, sulla Val di Rose, che gli occhi si ingentiliscono a guardare lontano, raggiungendo il fuoco delle torce che bruciano come simbolo dell’alta spiritualità, che ogni individuo deve saper accrescere nella vita. Una scenografia mistica, che cattura l’attenzione anche dello spettatore più disattento.

Ecco allora, figure di fiori, simbolo del Pnalm, il sole che genera energia, che crea luce e vita. Figure astrologiche per propiziare l'avvento del nuovo anno. E poi l’aereo, per salire a bordo e partire verso destinazioni in grado di offrire un lavoro dignitoso ai nostri giovani, osservando dall’alto la propria terra che si allontana e si schiude nell'occhio umano. Splenderà anche la figura della rondine, il piccolo volatile migratore, segno inequivocabile del ritorno nel paese natio. Una voce narrante, racconterà in dialetto civitellese le varie esperienze di persone che hanno vissuto una vita da migranti. Chi resterà a guardare lo spettacolo dal piazzale Santa Lucia, ascolterà musica, gustando un bicchiere di vino caldo.

Una manifestazione che dura più di un ora e che affascina per la sua autenticità. Sempre il 30 dicembre, a Roccaraso, è prevista una serata all’insegna del vino, castagne e zampogne, nel rispetto della tradizione popolare. Per coloro che preferiscono trascorrere un Capodanno insolito, magari con le ciaspole ai piedi, ecco allora quattro giorni nel cuore dell'area protetta più antica e famosa d'Italia, con la possibilità di incontrare cervi, lupi e camosci. Tutto questo, per riscoprire il contatto con la natura invernale, dove ci si scalda davanti al camino con tisana di rosa canina, raccontando storie e condividendo esperienze.
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