«Non abbiamo alcuna notizia e questa incertezza ci sta uccidendo», dicono i parenti del falegname rosetano Rolando Di Gregorio, 56 anni, arrestato a Cuba con l’accusa di aver ucciso l’imprenditore calabrese Francesco Sciammarella, 76 anni. «Altri familiari ci tengono all’oscuro di qualsiasi informazione e crediamo che in questo momento Rolando abbia bisogno del nostro sostegno e di tutto l’aiuto possibile. La storia di Chico Forti non ha insegnato nulla sull’importanza della stampa e dell’opinione pubblica in casi come questo?», sottolineano e si domandano: «Abbiamo anche contattato un’amica che vive all’Avana e ci ha detto che i telegiornali locali ne hanno parlato solo il giorno dell’arresto. Sui siti di notizie su internet si trovano solo poche righe e i quotidiani hanno parlato di un “regolamento di conti tra italiani”».
Ieri, sia a Roseto che a Scerne di Pineto, dove il falegname e tutta la sua famiglia sono molto conosciuti, non si parlava d’altro e tutti ripetevano la stessa cosa: «Siamo certi della sua innocenza».