«Rigopiano, appello subito o scatterà la prescrizione»

Dopo il post del Comitato vittime incontro tra il governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e la presidente Francabandera. Aumentano le pressioni sulla Corte per fissare la data del secondo grado

«Rigopiano, appello subito o scatterà la prescrizione»
di Marcello Ianni
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Giovedì 21 Settembre 2023, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 11:28

A spingere non sono soltanto i familiari delle 29 vittime e degli 11 superstiti della tragedia di Rigopiano, tornati alla carica con un post in cui rilanciano il timore della prescrizione. A chiedere impegno per una rapida definizione dei processi infiniti - nell’elenco c’è anche il caso Bussi - è anche il presidente della Regione Marco Marsilio, che ha approfittato dell’incontro con la presidente della Corte d’appello per definire la road map elettorale per farsi interprete delle famiglie e della gran parte di Abruzzo che chiede giustizia. E se dalla cancelleria della Corte filtra l’impegno a fissare entro breve tempo il secondo round del processo Rigopiano, conclusosi con una sentenza che ha praticamente demolito l’impianto accusatorio della procura di Pescara, il comitato dei familiari si dichiara tutt’altro che sereno «Dal 23 febbraio scorso - si legge sulla pagina Facebook Rigopiano in attesa di un fiore -, dopo la sentenza di primo grado ingiusta e inaccettabile per noi e per tutti gli italiani che ci seguono, abbiamo atteso 90 lunghi giorni per conoscerne le motivazioni, poi altri 45 aspettando l’impugnazione da parte della procura di Pescara, depositata il 4 luglio scorso. Siamo arrivati a oltre metà settembre, ma sul fronte giudiziario, nessuna notizia, siamo ancora in attesa di conoscere le date delle udienze della Corte d’Appello dell’Aquila. Il processo di Rigopiano rischia di cadere in prescrizione e sarebbe gravissimo se il processo per la tragedia che si poteva e si doveva evitare dovesse concludersi in modo tanto indegno, incivile e vergognoso».


LA DELUSIONE
«Il tempo – evidenzia sempre l’associazione dei famigliari vittime di Rigopiano - passa inutilmente, tempo prezioso, per evitare che, la strage di Rigopiano, vergognosa e fallimento dello Stato sul territorio abruzzese, cada nell’oblio del “nessun colpevole”, nonostante le innumerevoli ed inequivocabili contraddizioni esposte nell’impugnazione della sentenza di primo grado dai procuratori di Pescara che seguono la vicenda. Se ciò dovesse accadere, - concludono – sarebbe un ulteriore fallimento dello Stato, per non aver saputo salvare dalla morte 29 anime innocenti e per non essere riusciti a far emergere tutta la verità e la giustizia, e l’ennesima beffa per noi, per i nostri angeli abbandonati lassù ad aspettare la morte e per tutti gli italiani che come noi credevano di vivere in un Paese civile». Un post seguito da numerosi commenti di sconforto su come la giustizia viene amministrata in Italia. Segue di poche ore dalla presa di posizione social l’intervento del presidente della Regione Marco Marsilio sulla presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera.

Pur nel rispetto dei rispettivi ruoli e dell’autonomia della magistratura, Marsilio ha avuto modo di riportare alla Francabandera le preoccupazioni dei cittadini interessati e dei comitati delle vittime in ordine ai processi lumaca che caratterizzano l’attuale stagione giudiziaria abruzzese: il caso Bussi-Edison (causa civile di risarcimento danni) e Rigopiano. «Dal colloquio - fa presente una nota del governatore - è emersa la fiducia che le istituzioni, magistratura in primis, sapranno garantire il diritto alla giustizia e il regolare corso del procedimento nei tempi utili a evitare la prescrizione».
 

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