Rigopiano, la stazione meteomont sopra l'hotel era fuori uso: troppa neve

Rigopiano, la stazione meteomont sopra l'hotel era fuori uso: troppa neve
di Sonia Paglia
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Giovedì 2 Febbraio 2017, 12:47
Il 18 gennaio, quando lo tsunami di neve ha sepolto l’hotel Rigopiano (Pescara) provocando 29 morti, il Servizio Nazionale previsione meteo e valanghe, alle ore 14, ha pubblicato regolarmente il bollettino valanghe, evidenziando il tipo di pericolo da marcato 3 a forte 4. Ma sopra l'albergo il punto di rilievo era fuori uso per le precipitazioni troppo intense. Di qui un’indicazione non particolarmente dettagliata del pericolo, in quel giorno.

In Abruzzo chi si occupa di rilevare e comunicare quotidianamente a chi di competenza la situazione del manto nevoso è il Centro Settore Meteomont di l’Aquila del Comando Regione Carabinieri Forestale. Il bollettino meteonivologico, rappresenta una sorta di previsione di pericolo delle valanghe. Va chiarito che non si parla mai di rischio, ma di pericolo. Ma vediamo come funziona. Gli osservatori meteonivometrici, persone altamente qualificate, effettuano i rilievi sul manto nevoso. Oltre alle osservazioni sulle condizioni meteo, misurano la temperatura minima e massima degli strati di neve, l’intensità e la velocità del vento e la direzione. Poi calcolano la neve caduta nelle ultime 24 ore e misurano la neve presente sul suolo. Ogni giorno, alle ore 14 viene emesso appunto il bollettino che non è altro che una rappresentazione grafica del manto nevoso, su scala regionale. Viene pubblicato sul sito Meteomont.org che è un servizio gratuito e quindi disponibile per tutti coloro che lo vogliono consultare. Il grado di pericolo, viene espresso con una scala europea che va da 1 a 5. Poi, una volta pubblicato su internet, la Centrare Operativa regionale dello stesso Comando, come ha fatto il 18 gennaio, lo trasmette alle quattro prefetture, al Centro funzionale della Regione e ai bacini sciistici ricadenti nel territorio abruzzese.

La previsione delle valanghe si estende anche per successivi tre giorni. Ai Comuni, invece viene comunicato direttamente dai Comandi stazione carabinieri forestale, ma soltanto quando il pericolo è superiore a 2, e viceversa, anche quando scende il grado di pericolo. I sindaci, quali autorità di pubblica sicurezza, dovrebbero nominare le commissioni valanghe. I comandi stazione di alta montagna che operano in posti sopra i mille metri di altitudine, allestiscono un campetto meteomont che non è altro che un’area perimetrata e tabellata dove vengono effettuati i rilievi. Nel caso di Farindola, da indiscrezioni, sarebbe emerso che il campetto, purtroppo era stato distrutto dalla neve ed è stato ricostruito in seguito, dopo la tragedia, vicino a Rigopiano.
C’è da dire che nei giorni precedenti alla sciagura, si era abbattuta una grande nevicata, poi l’emergenza neve, e quindi il comando stazione, probabilmente era impossibilitato a fare i rilievi a livello locale. In ogni caso, il bollettino a livello regionale, era stato, elaborato e inviato agli organi preposti, ma anche consultabile sul sito Meteomont.org.
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