Pescara, alunna molestata: ricorso respinto. La prof accusata di violenza sessuale resta sospesa dall’incarico

Per l'insegnante niente ritorno in cattedra: lo ha deciso il Riesame

Alunna molestata, ricorso respinto: la prof resta sospesa dall’incarico
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Martedì 23 Aprile 2024, 08:44

Istanza respinta. Il Riesame di Pescara non ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Carla Tiboni finalizzata all’annullamento della misura cautelare a carico della docente sospesa per un anno dall’insegnamento, con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di un’alunna che all’epoca dei fatti aveva 14 anni contro i 53 della prof. Il provvedimento resta dunque in vigore per l’insegnante di materie scientifiche: per lei niente ritorno in cattedra, almeno in questa prima fase di una inchiesta che ha fatto scalpore ma che ha sollevato anche più di un interrogativo in chi conosce bene la docente, considerata «preparata e scrupolosa», ed è quindi rimasto incredulo di fronte ai fatti contestati.

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La storia, ormai nota, riferisce di un rapporto tra alunna e professoressa nato inizialmente come “tra mamma e figlia” ma diventato sempre più stretto fino a sfociare in un’amicizia, secondo l’accusa, diventata torbida al punto da sconfinare nella sfera sessuale. Tutto è nato con un caffè al bar della scuola, qualche confidenza e poi una conoscenza sempre più stretta e personale, sviluppata dentro e fuori dell’istituto attraverso uno scambio serrato di Whatsapp sempre più espliciti fino ad arrivare, sempre secondo l’accusa, ad abbracci e carezze proibite, incontri furtivi in palestra e nei laboratori. Dal primo incontro sarebbe nata una “relazione” durata un paio d’anni, tra la studentessa e l’insegnante prima della rottura con tanto di liti e manifestazioni di gelosia, fino al racconto dei fatti che l’allieva ha reso alla psicologa della scuola.

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Unica testimone dei fatti l’amica più stretta della ragazzina, custode delle sue confidenze. Fino ad allora nessuna forzatura o violenza, anzi, la ragazzina si sarebbe lasciata coinvolgere con il suo pieno consenso incontrando la prof anche nell’abitazione, un attico con Jacuzzi. Ma per la legge tutto questo non conta, da qui l’accusa di violenza sessuale formulata da procura (pm è Gabriella De Lucia) e gip nei confronti della docente.

Difesa dall’avvocato Carla Tiboni, l’insegnate è già stata interrogata dal gip Francesco Marino e rischia il processo.

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