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di Enzo Vitale

Hawking, dai buchi neri al progetto più fantascientifico: la micro astronave verso Alpha Centauri

Hawking, dai buchi neri al progetto più fantascientifico: la micro astronave verso Alpha Centauri
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Mercoledì 14 Marzo 2018, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 19:26

(Un giovane Stephen Hawking con la sua  famiglia)

Dai buchi neri all'esplorazione delle stelle: nella sua lunga carriera di fisico Stephen Hawking non si è fatto mancare nulla. Nell'aprile di due anni fa, insieme al miliardario russo Yuri Miller, presentò a New York un'idea davvero fantascientifica: Breakthrough Starshot, un progetto per un viaggio di 25 miliardi di miglia (4,3 anni luce) in soli 20 anni.
L'incontro di presentazione avvenne all' One World Observatory di New York dove il miliardario russo esordì con una semplice domanda: «Possiamo raggiungere le stelle nell'arco di una vita?». La risposta fu positiva in quanto il primo passo del programma prevedeva la costruzione di "nano sonde" con la capacità di raggiungere una velocità del 20 per cento di quella della luce. A questo ritmo, un veicolo spaziale oltrepasserebbe Plutone in soli tre giorni per poi dirigersi verso l'obiettivo del progetto: la stella più vicina, Alpha Centauri, in un periodo di poco più di 20 anni dal lancio.

LO STUDIO, UN'ASTRONAVE COME UN FRANCOBOLLO
Un progetto follemente ambizioso, così venne definito all'epoca, ma secondo Milner fattibile attraverso una tecnologia elaborata nel corso di una generazione umana. «Dopo la Luna -aveva sostenuto- abbiamo delegato il compito dell'esplorazione spaziale ai robot. Voyager 1, ad esempio, ha ormai raggiunto lo spazio interstellare. ma ora il nostro salto potrebbe essere molto, ma molto più grande grazie alle nanotecnologie. Il piano sarebbe possibile grazie ad alcuni recenti sviluppi in tre specifici ambiti tecnologici: la microfabbricazione di tessuti, la nanotecnologie e la fotonica. L'idea, infatti, prevede di utilizzare queste tre tecnologie per creare una nano-sonda.

LA PROPULSIONE
La complessità della propulsione fu invece spiegata dagli ingegneri presenti all'incontro newyorchese: «La spinta per viaggiare ad altissime velocità  arriverebbe da numerosi raggi laser emessi dalla Terra. Installando una serie di antenne, si unirebbero tutti i raggi per creare un potente laser diretto sulla piccola astronave».
«Alimentata in questo modo -e qui intervenne Hawking-, la nano-navicella riuscirebbe a raggiungere il 20% della velocità della luce».
Insomma nulla a che vedere rispetto ai sistemi propulsivi di oggi, con i quali sarebbero necessari 30.000 anni per raggiungere la stella più vicina, ovvero Alpha Centauri.
Caro professore, il tuo viaggio verso le stelle è cominciato. Non abbiamo alcun dubbio.

enzo.vitale@ilmessaggero.it


(Trovata su Facebook, non so a chi dare i crediti e me ne scuso, se l'autore si facesse vivo è il benvenuto)





Stephen Hawking si congratula con il team Nasa di New Horizon, la missione verso Plutone





 
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